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«Blue Whale: contrastare il gioco del suicidio», convegno a Roma il 9 giugno con Sbrollini, Manfuso, Catizone e Callipo

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Il Blue Whale preoccupa sempre di più. Il gioco del suicidio che si suppone abbia causato oltre centocinquanta decessi in Russia negli ultimi anni sembra essere arrivato anche in Italia. Un sadico rituale che trascina gli adolescenti attraverso 50 tappe, una al giorno, create ad hoc per trascinarli in una spirale di tristezza e depressione. L’ultima prova, la cinquantesima, prevede che i giovani si lancino da un palazzo e «diventino una balena». Partiti e associazioni iniziano a interrogarsi su come arginare il «gioco del suicidio».
L’associazione «I Woman» – presieduta da Sara Manfuso – ha promosso, per venerdì 9 giugno, un incontro dal titolo «Blue Whale: contrastare il gioco del suicidio», a cui parteciperà, tra gli altri, la parlamentare del Partito democratico Daniela Sbrollini, vicepresidente della Commissione Affari Sociali della Camera. L’incontro, che si terrà a Roma presso la sede di SPIN (Via di Santa Maria in Via, 12) e che sarà trasmesso in diretta streaming su Facebook, sarà una prima importante occasione di confronto e dialogo tra politica ed esperti del settore, e vedrà la partecipazione anche di Stefano Callipo (responsabile del «Centro prevenzione del rischio suicidario» di Roma e Firenze), Vito Monti (direttore dello studio diagnostico Pantheon) e l’avvocato Andrea Catizone, esperta in diritto di famiglia e tutela dei minori.
Il macabro «gioco del suicidio» sembra farsi strada inesorabilmente tra i giovani di tutto il mondo e le cronache riportano diverse segnalazioni anche in Italia. E’ di ieri, infatti, la notizia dell’ennesima tragedia sfiorata a Catania. La polizia postale della città siciliana ha denunciato a piede libero un sedicenne che istigava all’ultimo passaggio del «gioco», il suicidio, una coetanea. Da tutta Italia arrivano inoltre notizie di genitori e insegnanti allarmati dai comportamenti insoliti dei ragazzi, come è accaduto recentemente a La Spezia, dove due ragazzi, sospettati di partecipare al «Blue Whale», sono stati sentiti dalla polizia postale per verificare la situazione dopo l’interessamento degli insegnanti e dei compagni di scuola.

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