Politica

Come si può andare contro il governo e chiedere l’aiuto del premier?

In una intervista televisiva Renata Polverini ha sostenuto ieri – contraddicendosi palesemente – che una pausa nell’approvazione della riforma della Protezione Civile “può alleggerire gli umori, far decidere più serenamente su questa grande questione”, dopo aver affermato di non voler pensare che “la trasformazione della Protezione civile in Spa possa essere uno dei motivi di questa inchiesta”.
Delle due l’una: se l’inchiesta nasce per interferire nelle decisioni di governo e parlamento, governo e parlamento non devono subire alcuna interferenza, e quindi occorre procedere; se, invece, l’inchiesta riguarda fatti specifici, estranei alla riforma, non esiste ragionené di pause, né di diversi umori.
Nelle parole di Renata Polverini – così come in quelle di altri candidati presidenti di Regione di Pdl e Lega – si scopre in questi giorni una pulsione masochistica che li porta a contraddire apertamente le scelte riformatrici che governo e parlamento hanno coraggiosamente compiuto. Oltre alla protezione civile, infatti, c’è la questione nucleare sulla quale il ministro Scajola ha ragioni da vendere. Chi si è detto a favore di un impossibile e francamente risibile “federalismo energetico” non solo osteggia la politica di governo e maggioranza, ma lo fa trincerandosi dietro a quella psuedoriforma del Titolo V della Costituzione che il centrodestra ha avversato e avversa tuttora perché è l’esatto opposto di un autentico modello federalista.
E’ francamente impossibile comprendere come si possa – dopo aver contraddetto atti fondamentali dell’azione del governo – chiedere al Presidente Berlusconi di sostenere le campagne elettorali regionali (Il Predellino).

Riguardo l'autore

vocealta