Politica

Club della Libertà, il bilancio di Di Sorte: “Anche gli scettici si sono dovuti ricredere”

Andrea Di Sorte non è solo il coordinatore nazionale dei Club della Libertà. Ma il vero e proprio animatore di un progetto culturale e politico che la scorsa primavera ha già spento la sua prima candelina.
A più di un anno dalla nascita delle associazioni ideate e promosse da Mario Valducci, chiediamo a lui, che è anche il presidente dell’Anci Giovani, quali sono i risultati raggiunti e gli obiettivi per il futuro.
Aver superato i cinquecento Club per noi è motivo di grande soddisfazione. Significa che il progetto è concreto, reale e finalmente tangibile. Anche gli scettici si son dovuti ricredere, oggi è grazie ai Club della Libertà che i militanti del PDL trovano modo di impegnarsi per diffondere l’operato del governo e di Silvio Berlusconi.
L’ultima novità della politica italiana si chiama Liberamente. Spiegaci il nesso che questa nuova organizzazione ha con i Club della Libertà e quali vantaggi porterà l’eventuale collaborazione tra le due entità.
Liberamente è una fondazione e come tale si occuperà della trattazione di alcune tematiche; ci sarà un comitato scientifico che lavorerà su macroaree d’interesse proponendo delle soluzioni e delle idee nuove. Ai Club spetta il compito di radicare queste idee sul territorio e di fare da collante tra la classe dirigente e le realtà locali.
I Club continuano quindi il loro lavoro…
Eccome, le iniziative sono tantissime e ogni volta che partecipiamo ad eventi organizzati dai Club, scopriamo che c’è fame di politica, c’è voglia di contribuire a formare e far crescere il Popolo della Libertà, unica offerta credibile nel panorama politico italiano.
E poi c’è FareFuturo. La più celebre e discussa tra le fondazioni. Senza dimenticare l’altro baluardo dei finiani: Generazione Italiana. Cosa vi differenzia davvero da loro?
Loro si contrappongono al partito e lo fanno dall’esterno. Hanno capito che in direzione nazionale non possono contarsi perché sono in netta minoranza, per cui hanno creato un soggetto politico che tira continuamente “missili terra-aria” ai vertici del partito, in primis verso Silvio Berlusconi. Diciamo che il loro motto è quello della sinistra: dire no a tutti e tutto. D’altronde basta leggere il Secolo D’Italia, sembra l’Unità. I Club hanno invece spirito costruttivo, si pongono alla base e mirano a radicare il progetto politico di Silvio Berlusconi tra la gente con un linguaggio e strumenti che si rivolgono alle nuove generazioni.
Secondo te, oggi, queste nuove realtà riescono ad influenzare la politica e dare un contributo reale alla causa?
Io credo molto al modello americano: il bipartitismo. Negli Usa i partiti svolgono un ruolo incisivo durante le primarie, il congresso e le elezioni. Dopodiché rimangono attivi in parlamento. È allora che scendono in campo le Fondazioni e le Associazioni che dibattono liberamente sui temi che l’agenda politica propone. E questa formula, a mio avviso, deve essere la stella polare.
Ma in Italia?
In Italia tutto ciò è molto difficile perché i partiti hanno un forte radicamento e non esiste di fatto un bipartitismo, ma un sostanziale bipolarismo, grande vincitore delle passate elezioni. Io mi auguro che la semplificazione della politica compia un altro passo in avanti, altrimenti il rischio è quello che abbiamo toccato con mano nelle scorse elezioni regionali: il forte astensionismo, perché la gente non ci capisce più nulla.
Hai più volte affermato che Club della Libertà significa anche e soprattutto innovazione, perché?
Siamo tra i pochi ad usare stabilmente la piattaforma Twitter con la quale interagiamo con tutti coloro che ci seguono via web e via mobile. Stiamo implementando il nostro portale, una cosa non semplice perché ad ogni club che apre diamo la possibilità, in maniera gratuita, di avere un sito internet, e oggi hanno sfruttato questa opportunità più di 320 club. Abbiamo attivato un servizio sms-premium per inviare informazioni sul cellulare, il costo del servizio è variabile e si può scegliere. È un modo innovativo per ottenere finanziamenti in maniera trasparente. È meglio ottenere da tante persone un euro alla settimana che diecimila da una sola.

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