Edvard Munch (1863-1944) è l’autore del quadro più caro del mondo, “L’Urlo”, la cui ultima versione in mani private – sono quattro in tutto – ha battuto nel 2012 qualsiasi record d’asta per un’opera d’arte (119,9 milioni di dollari, ovvero 91 milioni di euro), superando di gran lunga un capolavoro di Picasso, “Nudo, foglie verdi e busto”, venduto due anni prima per 106,5 milioni di dollari.
Nel 150esimo anniversario della sua nascita, l’artista norvegese è celebrato in tutto il mondo e a rendergli omaggio in Italia è Genova con un’importante retrospettiva che si terrà a Palazzo Ducale dal 6 novembre al 27 aprile 2014. Con oltre 120 opere, il percorso espositivo racconterà l’evoluzione artistica ed esistenziale di Munch, evidenziando allo stesso tempo il passaggio da un naturalismo di stampo impressionistico a una pittura nuova e audace che contribuisce in maniera determinante a sconvolgere tutta l’arte del XX secolo.
«La mostra – spiega il curatore Marc Restellini, direttore della Pinacoteca di Parigi – narra un artista che potremmo in qualche modo considerare il contrario di tutto ciò che esisteva fino ad allora. Munch si oppone deliberatamente a ciò che vede e conosce. In una logica quasi anarchica, si mette in contrasto con l’impressionismo, il simbolismo, il naturalismo per inventarsi una forma di espressione artistica in rivolta contro tutto cio’ che sin dalla sua infanzia gli e’ stato presentato come regola sociale».
