Plaisir de vivre

Taormina, la magia siciliana del ristorante “Nero d’Avola”

Ci sono quelle sere che sono destinate a salvarsi dall’oblio.
Può succedere di uscire con il solito gruppo di amici, il solito mercoledì, nel solito posto e incontrare la persona che ti cambierà la vita. Oppure può accadere che all’improvviso in un ristorante giapponese, durante una cena a quattro con amici solo all’apparenza stranieri, ci si ritrovi completamente al buio, con la sola luce di una candelina da torta. Ma non occorre tutta questa eccezionalità. Può bastare…
solamente tu, lui, la splendida cornice di Taormina e un indimenticabile «Nero d’Avola», non solo un bicchiere di vino ma in questo caso un magico ristorantino che si può scoprire tra le strade della cittadina siciliana.
A leggere le recensioni entusiastiche che si trovano googolando su internet «Nero d’Avola Taormina» (“La cena più bella della mia vita”, piuttosto che “A memorable meal”) potrebbe capitare di andarci consapevoli di trascorrere una piacevole serata, ma capitarci per caso un mite sabato sera di primavera – dopo essere stati respinti dai “migliori ristoranti del posto” – è un segno del destino che non si può sottovalutare. Se a scovarlo poi è stato lui, non ne parliamo (sarà mica quello giusto?).
Un angoletto poco prima di porta Catania, quindi alla fine della città. Cinque tavolini su una piazzetta dove nessuna automobile potrà mai arrivare, con una scalinata che porta al mare e la vista su uno splendido giardino (eccole le prime vibrazioni della serata indimenticabile!). Siete accolti da due sorrisi splendidi e un po’ complici: un ragazzo ed una ragazza belli e solari, come solo due siciliani doc posso essere, che – per cominciare – vi vizieranno con una degustazione di olio. Non spaventatevi dell’imbarazzo della scelta indotto dal menù: quando approccerete il primo boccone capirete che la serata sarà un crescendo di emozioni. Anche perché pur avendo già scelto il vino (altra nota di merito va alla cantina), il bello deve ancora venire.
A pasto quasi terminato, quando penserete di segnare quell’indirizzo sul vostro taccuino di viaggio e di chiedere il conto per proseguire la passeggiata, arriverà quello che riconoscerete come il titolare – Turi – per informarsi “come sta andando”. Ebbene, vi risveglierete un’ora e mezzo dopo, avendo assaggiato un cioccolato mai mangiato prima, avendo degustato diversi vini dolci, tra cui il sempre meno inflazionato Ala (parente del Marsala) di cui conoscerete perfettamente la storia, per non parlare di quella del Cherry inglese. Senza contare la sensazione di aver trascorso del tempo in una Taormina del passato ancora più fatata.
Ringrazierete Turi e i ragazzi. Andando via, non potrete fare a meno di voltarvi indietro ancora una volta per guardarli alzare la musica e ballare per strada e divertirsi come se a loro fosse permesso rimanere a vivere in una Taormina che non c’è più.

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