Giustizia Quotidiana

Parte la Commissione d’inchiesta del Senato sul femminicidio

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Parte al Senato la nuova Commissione di inchiesta sul femminicidio che coinvolge in maniera trasversale tutti i gruppi politici. Obiettivo della Commissione è quello di svolgere inchieste sullo stato di attuazione normativo, regolamentare e giuridico, oltre che sulle prassi in uso, delle politiche volte a contrastare la violenza di genere. L'iniziativa è stata illustrata oggi a Palazzo Madama dalla presidente della Commissione, Valeria Valente (Pd) e dalle due vicepresidenti, Donatella Conzatti (Fi) e Cinzia Leone (M5s). «Essendo una Commissione di inchiesta, non ci occuperemo del merito dei contenuti delle leggi, se siano giuste o meno, ma – ha precisato Valente – lavoreremo per indagare sugli effetti della loro attuazione, se ci siano vulnus che vanno aggrediti, e per presentare eventuali suggerimenti al Parlamento. Abbiamo intenzione di sollecitare anche la Camera (dove al momento non è stata costituita una analoga Commissione) a seguirci su questo percorso». Sul codice rosso, ad esempio, ogni senatrice farà la sua battaglia con il proprio gruppo, ma la Commissione di inchiesta, in maniera collegiale, interverrà per valutarne l'attuazione. Un obiettivo "ambizioso" ma "possibile" della Commissione è quello di «giungere ad una legge quadro sul tema delle violenze di genere, in grado di presentare una disciplina completa ed efficace».

La Commissione di inchiesta sul femminicidio lavorerà e svolgerà le sue indagini tenendo conto dei 4 pilastri definiti dalla Convenzione di Istanbul: prevenire, perseguire, proteggere, politiche. Per noi proteggere e prevenire – ha spiegato Valente – significa mettere le mani all'interno delle sperequazione e delle disparità che ancora esistono nei rapporti tra uomo e donna. Nessun passo indietro sui diritti conquistati, ma intendiamo aggiungerne altri». Un aspetto fondamentale della funzione 'perseguire' è quello di valutare e favore le specializzazione e formazione dei consulenti tecnici e di tutti gli attori che entrano in campo, dai magistrati agli avvocati, agli psicologi. Oggi questo aspetto è spesso "un vulnus". La vicepresidente di Forza Italia Conzatti ha posto l'accento sulla necessità che sia previsto «l'obbligo per gli uomini maltrattanti di aderire a progetti di rieducazione. Oggi questo à solo volontario». Anche Cinzia Leone si è soffermata sul tema della riabilitazione dell'uomo maltrattante perché «se cessa il rapporto della coppia, non cessa il rapporto con i figli».

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