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Riforma elettorale Csm, Anm e Mi dicono no a sorteggio: «È incostituzionale»

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«È scritto nel contratto di governo che si vuole pensare e ipotizzare un sistema elettorale per il Csm che possa combattere il fenomeno del correntismo. In questa intenzione credo di avere il consenso di gran parte dei magistrati e secondo me è sacrosanto portare avanti una battaglia di questo tipo. All'interno delle ipotesi di possibile sistema elettorale ci sono quelle che prevedono una fase di sorteggio, non integrale». È quanto ha dichiarato il ministro della Giustizia Bonafede a Catania ai lavori del Congresso nazionale forense. 

Non si è fatta attendere la risposta dei magistrati.

Il presidente dell'Associazione Nazionale Magistrati, Francesco Minisci, ha dichiarato«Il sorteggio per la scelta dei componenti del Csm è incostituzionale. Nessuna compagine democratica e rappresentativa può essere scelta affidandosi al bussolotto o alla dea bendata, neanche gli organi più semplici, neanche i rappresentanti di classe degli alunni, figuriamoci un organo a rilevanza costituzionale come il Csm. Si eviti di percorrere questa strada perché le conseguenze negative per il sistema giudiziario sarebbero enormi. Non sono queste le riforme che servono per migliorare il servizio ai cittadini». 

Il segretario generale di Magistratura Indipendente Antonello Racanelli, interpellato dall'ANSA, boccia l'ipotesi prospettata dal ministro della Giustizia Bonafede«Sicuramente si può discutere di riforma del sistema elettorale del Csm per eliminare le degenerazioni del correntismo e per modificare l'attuale legge elettorale che indubbiamente presenta alcune criticità. Manifesto però contrarietà al sistema del sorteggio in primis perché contrario alla Costituzione che parla di componenti eletti e non sorteggiati e poi perché contrario alla natura ed alle funzioni del Csm organo di rilevanza costituzionale e non meramente amministrativo».
«Personalmente – aggiunge Racanelli- non sarei invece contrario ad un'ipotesi di sorteggio per la Sezione disciplinare che è un organo giurisdizionale e nel nostro ordinamento abbiamo già esempi di questo tipo, basti pensare al Tribunale dei Ministri». 

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