Giustizia Quotidiana

Magistratura indipendente. Un convegno per guidare il cambiamento del Csm

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Scritto da vocealta

IMG 20150522 162055Importante iniziativa del gruppo di Magistratura indipendente. Due giorni di convegno a Roma (in foto un momento della manifestazione, ndr) con la partecipazione dei vertici delle istituzioni e affrontare il delicato tema della riforma del Csm e dell’evoluzione del ruolo del magistrato e della magistratura, alla luce dei cambiamenti della società italiana e del diritto europeo. I togati di Magistratura indipendente chiedono riforme che siano contrassegnate dai principi di trasparenza e responsabilità. No quindi, ad esempio, ai voti segreti per le decisioni che il consiglio superiore della magistratura è chiamato ad assumere. Alla kermesse hanno partecipato, tra gli altri, il vice presidente del Csm, Giovanni Legnini, il presidente Anm, Rodolfo Sabelli, e il sottosegretario Cosimo Ferri, in rappresentanza del governo.

Il ‘calcio d’inizio’ è stato dato dal segretario di Magistratura indipendente, Antonello Racanelli. “E’ necessario riformare l’attuale sistema di governo autonomo e se non proponiamo noi soluzioni saremo costretti a subire iniziative esterne”. Racanelli, che nella precedente consiliatura è stato membro togato del Csm, ha sottolineato come il Consiglio “è organo collegiale e deve parlare solo attraverso il plenum”. Ribadendo le posizioni di MI, Racanelli ha sottolineato come “sia necessario intervenire anche sull’attuale assetto del nostro sistema disciplinare”, separando l’attività consiliare dalla funzione disciplinare attraverso una modifica normativa. Racanelli a questo proposito ha proposto “una nomina mediante sorteggio dei componenti della sezione disciplinare”. E infine ha evidenziato la necessità di “intervenire anche sul sistema elettorale previsto per il Csm”. “Seguiamo con interesse e attenzione ma anche con qualche perplessità il processo di autoriforma intrapreso dal Csm, nella consapevolezza che alcune riforme necessarie possano essere fatte solo in sede legislativa”.

Per parte sua, il vice presidente del Csm, Legnini ha detto: “Presto, con l’autoriforma del Csm, avremo regole più chiare, precise e più invocabili sul conferimento degli incarichi direttivi e semidirettivi”. Legnini ha ribadito che “nelle nostre proposte non c’è volontà di prevenire l’opera del legislatore ma la nostra autoriforma vuole restituire al Csm forza e prestigio”.

Il sottosegretario Ferri, chiamato a sostituire in rappresentanza del governo il ministro della giustizia, Andrea Orlando, ha “apprezzato molto il coraggio ed anche la determinazione, del Csm nel lavoro per l’autoriforma”. Ferri ha poi spiegato: “In gioco nel futuro c’è un modello di magistratura che deve percepire le istanze del cittadino il numero di procedimenti aumenta, con quasi cinque milioni nel civile, perché c’è un ricorso alla tutela giurisdizionale come punto di riferimento rispetto alle istanze che vengono dalla società”. A margine del convegno Ferri ha quindi rimarcato che “la sfida del cambiamento passa anche per l’autoriforma del Csm, l’auto organizzazione, una riflessione sempre più seria del ruolo del magistrato e il rapporto tra questi e la società civile”. “Autonomia e indipendenza della magistratura, sia interna che esterna, sono il punto di partenza necessario di ciascuna riforma”. Ferri ha quindi sottolineato che “il governo sta compiendo passi importanti, attesi dalla società e agisce in dialogo costante e leale con la magistratura. Penso ad esempio all’approvazione delle nuove norme anticorruzione”.

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