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Taglio dei tribunali/ Oua: «Bene il referendum, il ministro ci convochi»

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Scritto da vocealta

taglio-dei-tribuali-riforma-della-giustizia-«E’ un segnale politico forte, il Governo non può guardare dall’altro lato».

Così l’Organismo Unitario dell’Avvocatura-Oua, la rappresentanza politica degli avvocati italiani, sottolinea la decisione dei consigli regionali di Marche, Puglia, Calabria, Abruzzo, Basilicata, Campania, Friuli Venezia Giulia, Piemonte e Liguria, di chiedere un referendum abrogativo della legge di riforma della geografia giudiziaria. Nicola Marino, presidente Oua, fa appello al premier Letta e al ministro di Giustizia Cancellieri: «Nove regioni, dal nord al sud, con maggioranze di destra e di sinistra e della Lega, tutte unite dalla richiesta di un referendum abrogativo di una riforma pensata male e realizzata peggio», afferma. «Dopo aver assistito al balletto delle cifre sui possibili risparmi, con previsioni sempre più al ribasso – aggiunge – abbiamo compreso che in realtà tra sedi da affittare o da ristrutturare e altre nuove di zecca, ma chiuse, il primo impatto del provvedimento è di una decisiva perdita economica. Tutto ciò senza considerare l’aumento dei costi degli atti giudiziari, vista la mancata implementazione in questi anni del processo telematico. In questa lista chiaramente non stiamo mettendo le ricadute economiche per tutti quei funzionari (e avvocati, chiaramente) che saranno costretti a proprie spese a doversi sobbarcare i trasferimenti, nonché le conseguenze sull’indotto e sui servizi dei territori colpiti dai tagli».

Marino ricorda che «molte operazioni di trasloco non sono state completate e non per le manifestazioni di protesta, ma per disorganizzazione. Molti uffici sono ancora chiusi, le udienze vengono rinviate d’ufficio, gli scatoloni sono sui pavimenti con dentro i fascicoli di procedimenti che riguardano migliaia di cittadini. Si lavora in condizioni precarie e sono a rischio molti processi per prescrizione, per non parlare di code infinite dinanzi alla cancellerie e dagli ufficiali giudiziari». L’avvocatura chiede che si «sospenda la riforma e il ministro convochi l’Oua per una riunione urgente».

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