Giustizia Quotidiana

Anm, il 25 al via il congresso

magistratura
Scritto da vocealta

magistraturaPrenderà il via il 25 ottobre, alla presenza del Capo dello Stato, Giorgio Napolitano, il XXXI Congresso nazionale dell’Anm “Giustizia e societaà – L’orizzonte possibile” che, spiega uno nota, «si aprirà con la sfida non più rinviabile di assicurare alla giustizia una dignità adeguata alla storia di civiltà giuridica del nostro Paese e con l’ambizione di formulare proposte concrete per restituire efficienza al servizio giustizia nell’interesse esclusivo dei cittadini.

L’Anm chiede che la giustizia e la legalità entrino finalmente nell’agenda politica, con lo scopo di avviare le riforme, da sempre auspicate dalla magistratura associata, destinate a incidere sul sistema per migliorarne la funzionalità. Una giustizia più efficiente tutela i diritti, rafforza la credibilità del Paese, dà fiducia agli investitori stranieri, assicura certezze agli operatori economici. Allo stesso modo, l’azione di contrasto nei confronti dell’illegalità diffusa riduce le ingiustizie sociali e consente il recupero allo Stato delle ingenti risorse sottratte ai poteri criminali. Obiettivo ormai non più procrastinabile è quello di garantire ai cittadini il diritto a un processo in tempi ragionevoli, prosegue la nota.

Priorità assoluta anche al diritto dei detenuti di scontare la pena in condizioni umane e non degradanti secondo i principi contenuti nella nostra Carta costituzionale e gli ammonimenti provenienti dall’Europa. Pari attenzione dovrà essere data ai diritti alla salute e al lavoro, spesso entrati in con?itto tra loro, e a quelli in attesa di riconoscimento (si pensi ai diritti di genere, a quelli legati alle forme di famiglia non tradizionale e alle problematiche bioetiche). In questi ambiti, a fronte di vuoti legislativi, la magistratura è stata spesso chiamata a svolgere un ruolo di supplenza.

Un’efficiente e imparziale amministrazione della giustizia richiede, tuttavia, che continuino a essere preservate quale bene prezioso per il Paese l’autonomia e l’indipendenza della funzione giudiziaria, come impone la Costituzione a fondamento dello Stato di diritto. Tali capisaldi, purtroppo, sono stati ciclicamente messi in discussione con progetti di riforma riguardanti l’assetto costituzionale della magistratura che, se approvati, non contribuirebbero al funzionamento della macchina giudiziaria ma provocherebbero piuttosto un indebolimento delle garanzie dei cittadini.

In questa prospettiva, si impone una seria riflessione sui rapporti tra giustizia, politica e informazione e sulle rispettive aree di intervento. La salvaguardia della libertà di forme e di modalità di azione deve trovare necessariamente dei limiti nella reale condivisione dei valori costituzionali. Un responsabile spirito di collaborazione, nel segno della fiducia e del rispetto reciproco dei diversi ruoli e lontano da sterili e strumentali polemiche, potrà servire a delineare un possibile orizzonte della giustizia. E’ una sfida non più rinviabile, soprattutto in un momento di crisi, perché non può esservi crescita senza un sistema giustizia moderno ed efficiente».

Riguardo l'autore

vocealta