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Giustizia/ Penalisti: «Bene Napolitano, per le riforme serve la serenità»

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Scritto da vocealta

giustiziaLe parole del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano «richiamano la necessità di un atteggiamento sereno e propositivo in ordine alle riforme della giustizia. Se da un lato il Capo dello Stato ha difeso la peculiarità e dunque la libertà della giurisdizione, come doverosamente va fatto, ribadendo la centralità della separazione tra i poteri, dall`altro lato ha sottolineato la necessità di un atteggiamento meno arroccato delle toghe, ribadendo che la riforma della giustizia è tutta dentro il quadro costituzionale».

Parole «assai chiare» che l`Unione Camere Penali «sottoscrive in pieno, posto che già da tempo ha avanzato una proposta di revisione del titolo IV della Costituzione che, lungi dall`allontanarsi dai principi fondamentali della Carta, si muove proprio nel senso della loro più decisa affermazione». Il che, sottolineano i penalisti, «vale in particolare per il principio di terzietà del giudice già presente all`articolo 111 della Costituzione, ma ancora non pienamente attuato, così come per la salvaguardia dell`autonomia anche interna della magistratura; ed infine per il principio di uguaglianza dei cittadini di fronte alla legge, rispetto ad una obbligatorietà dell`azione penale che la Costituzione reclama ma che nei fatti la prassi nega». Tutti principi, conclude l`Ucpi, che sono «alla base delle iniziative degli avvocati penalisti che proprio oggi chiudono la settimana di astensione e che sono anche sottesi all`iniziativa referendaria che gli stessi sostengono».

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