Giustizia Quotidiana

Caso Laudati: Cosimo Ferri (Magistratura indipendente) striglia l’Anm

cosimo.maria.ferri
Scritto da vocealta

cosimo.maria.ferriL’improvvisa presa di posizione dell’Associazione Nazionale magistrati sulla vicenda del Procuratore della Repubblica di Bari Antonio Laudati all’indomani dell’ archiviazione da parte del CSM non è condivisibile né per il contenuto né, soprattutto, per il metodo e si presta ad essere letta come una strumentalizzazione della vicenda. Quanto al contenuto, il documento risulta fortemente viziato per la superficialità dell’approccio ad una vicenda complessa che ha coinvolto un magistrato da sempre apprezzato per l’ indiscussa stima professionale di cui ha sempre goduto.

Si parla di “atti acquisiti” e si stigmatizza la “predisposizione di una struttura di polizia giudiziaria ubicata all’interno della segreteria del Procuratore della Repubblica e di fatto finalizzata al controllo incrociato delle indagini svolte in diversi procedimenti penali dai sostituti procuratori della repubblica” senza tener conto che ciò è stato smentito dai sostituti dell’ufficio sentiti come testimoni. Giudizi tra l’altro formulati con certezza, ma sulla base di una sbrigativa e superficiale premessa se è vero che, come è dato leggere, essi sono fondati su una mera sensazione quale certamente è quella che traspare quando nel documento si legge che “dalla lettura degli atti sembra emergere”.

Quanto, poi, al metodo preoccupa l’assoluta discrezionalità con cui la Giunta dell’ANM decide di intervenire sui diversi casi all’esame del CSM. Ancora una volta l’ANM ha strumentalizzato vicende di cronaca giudiziaria per giocare un ruolo politico intervenendo sulla vicenda di Bari con un documento viziato da molte inesattezze e da non poca superficialità nei suo contenuti e nelle sue conclusioni. Magistratura Indipendente sostiene ormai da tempo che l’ANM debba tornare a fare sindacato e riacquistare credibilità presso la base dei magistrati, che avvertono sempre di più queste strumentalizzazioni.

In altre occasioni si è, infatti, taciuto di fronte a situazioni che apparivano davvero in grado di incidere sull’indipendenza e sul prestigio della magistratura. E’ tempo che l’ANM adotti, invece, comportamenti coerenti e soprattutto ponga fine alle disparità di trattamento e di valutazioni. Sul rapporto tra procuratori e sostituti e sul giusto equilibrio tra indipendenza dell’ufficio e autonomia del singolo sostituto si impone il riaprire un serio dibattito, cosa che però fino ad oggi l’ANM non ha mai avuto intenzione di fare.

Magistratura Indipendente si augura di non essere più costretta a commentare simili cadute da parte del Governo dell’Associazione nazionale magistrati, e ribadisce la propria piena fiducia nell’operato del Procuratore Laudati.

* Segretario Generale di Magistratura indipendente

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