Economia

IL VIRUS COLPISCE L’OCCUPAZIONE FEMMINILE, PIÙ DI QUELLA MASCHILE

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Le occupate italiane soffrono la pandemia più dei lavoratori uomini. A rivelarlo è il dossier della Fondazione studi dei consulenti del lavoro. Tra il secondo trimestre 2019 e lo stesso periodo di quest’anno, infatti, il virus ha fatto sfumare 470mila posti «rosa»

 

Ciò significa che su 100 impieghi persi (in tutto 841mila) in un anno, quelli femminili rappresentano il 55,9% del totale. Nell’ultimo anno (da giugno 2019 allo stesso mese del 2020), inoltre, tra le donne «la tendenza ad allontanarsi dal lavoro, rinunciando anche alla ricerca di occupazione, è cresciuta sensibilmente facendo registrare un incremento di 707mila donne inattive (+8,5%), soprattutto nelle fasce giovanili». 

 

Non un dato confortante, visto che già in pre-Covid l’Italia non era considerata un «posto felice» per le lavoratrici, essendo l’ultimo paese per occupazione femminile in Europa (9.768.000) secondo i dati Censis del 2019. La disparità nel nostro paese era ampia, oltre che nei confronti degli altri stati UE, anche rispetto agli stessi uomini, che registravano un tasso di attività del 67% contro il 49,5% delle donne.

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