Economia

Fatture, scontrini e documentazione online, ecco le novità del Fisco dal 1° luglio

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Previste novità in materia fiscale dal 1° luglio di quest’anno, nella fattispecie tre, ovvero l’arrivo degli scontrini telematici per chi ha ricavi oltre i 400.000 euro, la fattura elettronica entro dieci-quindici giorni dalle operazioni e l’addio alla carta per le liti fiscali.

Per il 30 giugno è prevista in Parlamento la conversione del decreto crescita Dl 34/2019, che sarà il punto di partenza per quanto concerne le novità in materia normativa e di proroga. Il decreto crescita potrebbe portare anche il rinvio al 30 novembre del termine del modello Redditi (il vecchio Unico) e al 31 dicembre della dichiarazione Imu-Tasi.

Per quanto concerne il 3,5 milioni di partite Iva soggette agli Indici sintetici di affidabilità si prospetta un rinvio, dato che i commercialisti evidenziano come manchi manca ancora il software che serve a calcolare le imposte in base ai nuovi indicatori. Il rinvio dei versamenti riguarderà però solo le società, le imprese e i professionisti ai quali si applicano le nuove pagelle fiscali, mentre tutti gli altri contribuenti dovranno versare regolarmente il saldo 2018 e l’acconto 2019 di Irpef, Ires e Irap.

Riguardo all’arrivo degli scontrini telematici, si parla di 261mila esercenti coinvolti, che dovranno dare l’addio allo scontrino cartaceo, con obbligo di memorizzazione e invio telematico dei corrispettivi alle Entrate, che sarà allargato dal prossimo anno anche agli esercenti con ricavi più bassi.

Sono 3,2 milioni i contribuenti che dovranno invece adeguarsi alla fattura elettronica con emissione entro 10 giorni dall’operazione (si discute in emendamento se prolungarla a 15).

Canale telematico che diventerà obbligatorio per le liti fiscali notificati dal 1° luglio in commissione tributaria provinciale e regionale, ovvero per 200.000 fascicoli all’anno, che potrebbe riguardare le notifiche concernenti gli atti processuali, i documenti e i provvedimenti giurisdizionali.

Gilberto Gelosa, consigliere nazionale dei commercialisti delegato alla fiscalità, commenta che «Quest’anno il rinvio delle dichiarazioni può essere giustificato dalla proroga dei versamenti legata agli Isa. Ci tengo a precisare che non è stata una nostra richiesta e che a regime siamo contrari perché la scadenza arriverebbe a ridosso di dicembre».

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