Economia

Cina, rallenta il Pil: +6,6%. Diminuisce la crescita economica

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L'economia cinese frena ancora nel quarto trimestre, ulteriore conseguenza dello scontro commerciale con gli Stati Uniti, segnando una crescita congiunturale dell'1,5% e una annuale del 6,4%, in linea con le attese degli analisti. Secondo i dati dell'Ufficio nazionale di statistica nel 2018 il Pil si è attestato a +6,6%, contro il +6,8% del 2017 e del +6,7% in 2017 mentre i dati sulla produzione industriale e sulle vendite al dettaglio di dicembre hanno alimentato l’ottimismo. In particolare, il dato relativo alla produzione industriale annua in dicembre è salito al 5,7%, accelerando il passo rispetto al 5,4% di novembre e al 5,3% atteso dai mercati. Considerando l'intero 2018, in base ai dati diffusi dall'Ufficio nazionale di statistica, la crescita è invece del 6,2%. 

Novità più generali sull’economia cinese dovrebbero giungere dal prossimo giro di colloqui tra Usa e Cina a fine mese anche se, secondo Bloomberg, non si sarebbero per ora fatti grandi progressi sul tema fondamentale della protezione della proprietà intellettuale. Sullo scorso anno, oltre che lo scontro con gli Stati Uniti, hanno pesato la riduzione del debito da parte dei governi regionali e delle compagnie.

Per quanto riguarda invece le  vendite al dettaglio, si è registrato un aumento dell'8,2% annuo a dicembre, in linea con le attese degli analisti e poco più dell'8,1% di novembre che è stato il passo mensile più lento da maggio 2003. Per l'intero 2018, secondo i dati dell'Ufficio nazionale di statistica, la crescita si attesta al 9% in scia soprattutto alla spinta positiva del primi quattro mesi dell'anno che ha aiutato a compensare parzialmente il successivo rallentamento.

Gli investimenti fissi in Cina hanno segnato nel 2018 un aumento del 5,9%, confermando anche a dicembre il trend dei mesi precedenti ma cadendo poco sotto il 6% atteso dai mercati. Il settore privato, secondo l'Ufficio nazionale di statistica, mantiene anche a dicembre il ritmo di gennaio-novembre attestandosi sull’8,7%, mentre quello pubblico scivola dal 2,3% all'1,9%.

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