Economia

La Bce abbandonerà il Quantitative easing dal 2019

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La Banca centrale europea dice addio al Quantitave easing (Qe) dal primo gennaio prossimo garantendo, però, che i tassi di interesse resteranno invariati fino all’estate del 2019. Da settembre a dicembre la Bce ridurrà progressivamente di 15 miliardi al mese la quantità di titoli per poi arrivare a zero da mese di gennaio 2019. La decisione è stata comunicata con una nota stampa dell’Eurotower riunita a Riga nel classico appuntamento che si svolge fuori sede.

La Bce continuerà a reinvestire il capitale dei bond acquistati che giungono a scadenza «a lungo dopo la fine degli acquisti netti, e in ogni caso per tutto il tempo necessario per mantenere condizioni di liquidità favorevoli e un ampio grado di accomodamento monetario».

Per quanto riguarda i tassi di interesse, il principale resta invariato allo 0%, quello sui prestiti marginali è allo 0,25% e quello sui depositi al -0,40%. La decisione risulta essere in linea con le aspettative dei mercati. Nella nota la Bce precisa che «continua ad aspettarsi che i tassi chiave resteranno agli attuali livelli almeno lungo tutta l'estate 2019 e in ogni caso tutto il tempo necessario per assicurare che lo sviluppo dell'inflazione resti allineato con le attuali aspettative di un sostanziale percorso di aggiustamento».

La decisione dell’organismo presieduto da Mario Draghi ha spiazzato analisti e osservatori che pensavano a una dichiarazione generale sull’argomento nella nota di oggi per poi avere un piano completo di date e tabella di marcia il prossimo mese.

La tabella è stata decisa in base a un’attenta valutazione dei progressi fatti negli ultimi anni. Lo ha ribadito Draghi nella conferenza stampa successiva alla nota dichiarando che da Francoforte sono disposti «a rivedere gli strumenti in vista di un nuovo stimolo alla politica monetaria europea».

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