Economia

Bollettino Bce, tra paura del protezionismo e crescita dell’occupazione

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L’economia dell’aera Euro resta solida nonostante un rallentamento nel primo trimestre del 2018. La Banca Centrale Europea resta, comunque, fiduciosa sulla convergenza dell’inflazione verso un tasso medio inferiore al 2%. È questo il succo del comunicato del bollettino mensile della Bce sull’economia dell’Eurozona.

"Dopo diversi trimestri caratterizzati da una crescita più vigorosa del previsto – si legge nel suo bollettino mensile – le informazioni che si sono rese disponibili dopo la riunione del Consiglio direttivo di inizio marzo segnalano una lieve moderazione, tuttavia in linea con un'espansione dell'economia dell'area dell'euro solida e generalizzata".

Nel contesto globale, secondo la massima istituzione bancaria europea, aumentano i rischi legati a politiche economiche di chiusura, attuate attraverso l’imposizione di dazi, che si stanno diffondendo a partire dagli Stati Uniti. Per evitare gli effetti negativi delle misure protezionistiche, la Bce auspica un processo che porti alla condivisione dei rischi fra gli stati membri che possano ammortizzare i pericoli derivanti dalle decisioni americane. Nel bollettino gli Usa sono citati, anche, come modello positivo per attutire gli effetti negativi sul bilancio: "I trasferimenti dal bilancio federale contribuiscono in modo significativo all'assorbimento (degli impatti economici negativi, ndr)". Negli Stati Uniti le perdite vengono ammortizzate con impatto massimo sul singolo stato pari al 40%, mentre nell’Eurozona gli shock economici possono incidere fino all’80% sul singolo stato membro.

Sul tema lavoro arrivano ottime notizie da Francoforte con l’occupazione che cresce dello 0,6% nel quarto trimestre del 2017 con un tasso di incremento annuo dell’1,6%. I valori dell’occupazione segnano un +1,5% rispetto ai valori precrisi con conseguente discesa della disoccupazione media, che rimane comunque superiore rispetto al 2008. I trend positivi che riguardano il lavoro sono sottolineati nel bollettino segnalando che: "In alcuni Paesi e settori si manifestano crescenti segnali di carenze di manodopera".

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