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La rassegna stampa di SPIN (04-10-2015)

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Scritto da vocealta

rassegnaQuesta mattina, sulle prime pagine spazio soprattutto a tre notizie. Passa l’articolo chiave sulla riforma del Senato e l’accordo nel Pd regge. In Afghanistan un raid della Nato fa strage in un ospedale. Il caso del monsignor Charasma, teologo gay che scuote la Chiesa.

 

Politica

Dopo la lunga trattativa interna al Pd, ieri il Senato ha approvato l’articolo 2 della riforma di Palazzo Madama con 160 sì, 86 no e un astenuto. L’articolo 2 stabilisce che i futuri senatori saranno eletti dai consigli regionali, ma <<in conformità alle scelte espresse dagli elettori per i candidati consiglieri in occasione del rinnovo dei medesimi organi, secondo le modalità stabilite dalla legge>>. Su La Stampa intervista al ministro per le riforme, Maria Elena Boschi: <<Porta il mio nome ma il padre della riforma è Giorgio Napolitano>>, Il ministro si mostra cauto: <<C’è ancora qualche ostacolo da superare ma è una riforma importante per ottenere dall’Europa la flessibilità necessaria per investimenti e taglio delle tasse>>. E poi: <<Fantapolitica un’alleanza con Verdini>>. 

A proposito dei verdiniani, retroscena di Paola Di Caro (Corsera): “<<Verdini ai suoi: ora basta esporre il fianco. La richiesta di non rispondere <<alle provocazioni, altrimenti passiamo da delinquenti>>. Abrignani: si scatenano perché ci vedono come un pericolo, ma contano le parole di Renzi”. 

 

Sempre a proposito delle riforme istituzionali. il Messaggero raccoglie una serie di dubbi espressi da alcuni costituzionalisti. Cesare Mirabelli parla di commi troppo lunghi. Stefano Ceccanti: <<Semplificare il sistema è difficile>>.

 

Come detto, la riforma del Senato è passata anche grazie ai voti dei verdiniani. Angelino Alfano, intervistato dal Giorno, precisa: <<Non c’è gara con Verdini. Le riforma le aveva già votate e poi non è in maggioranza. Io vedo la frana di Forza Italia che, rispetto al 2013, ha perso più della metà dei senatori. Dopo di me molti hanno seguito le mie orme. Chi aveva ragione?>>.

 

A proposito del Senato resta al centro dell’attenzione quanto successo in Aula venerdì con il presunto gesto sessista del senatore Barani. Scrive Monica Guerzoni sul Corsera: “Riflettori su Grasso. I dubbi del Pd sulla gestione dell’Aula. Domani il verdetto per il gesto sessista. Il presidente: <<Che altro potevo fare?>>”.  

 

Elisa Calessi (Libero) vede all’orizzonte grandi manovre nel governo e nel Pd. “Il giro di poltrone di Renzi nel governo e nel Pd. Il premier punta su pochi innesti mirati: Amendola e Vasco Errani nell’esecutivo, Carbone e Bonacini nel partito”.

 

Economia

Su Repubblica intervista a Pierre Moscovici, commissario per gli Affari economici della Ue: <<Se Renzi taglia le tasse deve compensare il mancato gettito con risparmi strutturali. Esistono alcune flessibilità nei trattati per incoraggiare i governi che investono e fanno riforme>>.

 

Il 22 ottobre arriva in Italia Netflix. Anna Guaita sul Messaggero: “Lo sbarco del colosso tv scuote il mercato. Concorrenti divisi tra timori e fiducia nell’effetto traino per la banda larga. L’azienda Usa punta a su un’offerta fatta per l’80% da prodotti internazionali”.

 

Paul Krugman, sul Sole 24 Ore, è ottimista sul futuro dell’economia mondiale: “Il rallentamento della Cina può essere rilevante ma non tragico, non provocherà un’altra crisi. Una recessione del 5% a Pechino porterebbe un calo del Pil nel resto del mondo dello 0,3%”.

 

Sul Giornale l’allarme dell’Istat: “In Italia un povero su 4 è un bambino. Cresce l’indigenza minorile, oltre un milioni di casi. E le famiglie con figli soffrono di più”.

 

Interessanti i dati segnalati da Dario Di Vico sul giornale di Via Solferino: “Negozi, la corsa delle aperture. Sono più di duemila al mese. I dati Confesercenti mettono in risalto la spinta dell’effetto generazionale”.

 

Esteri

In un attacco aereo compiuto a Kunduz, città dell’Afghanistan contesa tra forze di sicurezza afghane e talebani, sono state uccise almeno 19 persone, 12 membri dello staff dell’organizzazione Medici senza frontiere e 7 pazienti . L’attacco sembra essere stato compiuto dalla Nato , che si è scusata con il governo afghano. L’analisi diPaolo Mastrolilli (La Stampa): “La maledizione di Obama. Ora il ritiro entro il 2016 diventa quasi impossibile. Il presidente punta a finire il mandato senza truppe al fronte. Giovedì vertice della Nato per decidere la nuova strategia”.

 

Krzysztof Charamsa, sacerdote, teologo e membro della Congregazione per la dottrina della fede ha detto in un’intervista al Corriere della Sera di essere gay e di avere un compagno. Il Vaticano ha detto che Charamsa non potrà più svolgere alcuni dei suoi incarichi a causa delle sue dichiarazioni. Sulla Stampa le parole di José Saraiva Martins, tra i porporati più autorevoli della Curia: <<Uscita boomerang che turba le coscienze e non aiuta i gay>>. Sul Corsera Massimo Franco scrive: “Sono parole che aiutano il fronte conservatore. Una polemica sull’omosessualità così clamorosa vuol dire oscurare il capolavoro compiuto dal Papa a Cuba e negli Usa e schiacciare il Sinodo su temi spinosi imposti in modo irrituale”.

 

Ancora sul Corsera per l’intervista di Aldo Cazzullo al cardinale Camillo Ruini: <<Se vanno avanti sulle unioni civili le proteste non mancheranno>>, è il titolo. Il cardinale poi spiega: <<Le differenza con Francesco? Io vicini a Giovanni Paolo II e Benedetto. Per le parole di monsignor Charasma provo più pena che sorpresa. Anche io come prete ho l’obbligo dell’astinenza ma non mi sono mai sentito disumanizzato. Si sentono molte chiacchiere su una lobby gay ai vertici della Chiesa, una cosa triste se fosse vera>>. E poi: <<Bergoglio sta facendo un enorme bene alla chiesa. Sì, in lui rivedo, per vari aspetti, la figura di Papa Giovanni>>.

 

Sulla Stampa intervista a Bernardino Leon, rappresentante speciale dell’Onu per la Libia: <<Siamo a un passo dall’accordo di pace. L’Italia guidi la missione>> .

Altro

Il Fatto Quotidiano intervista Paolo Villaggio: <<Sono Fantozzi, un genio ma solo perché gli altri sono tutti morti. Ora che non ho più soldi gli amici scappano tutti>>.

 

Sul Tempo una panoramica sulla situazione dei musei in vista del Giubileo: “Guasti e burocrazia. L’arte è proibita. Molte strutture inaccessibili. Tra queste il mausoleo di Augusto”. 

 

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