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La rassegna stampa di SPIN (11-02-2016)

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Scritto da Super User

rassegnaLe notizie sulle prime pagine di oggi

 

Primo passo verso le unioni civili. Respinto l’emendamento per fermare la legge, decisivo il M5S. Pd, tensione sulla libertà di coscienza. Slitta il voto sul testo, intesa per limitare gli scrutini segreti.

 

Roma e le case del comune, affitto per 285 euro a fontana di Trevi.

 

Garanzie sui crediti e Bcc: la riforma delle banche. I rimborsi ai risparmiatori non sono nel decreto.

 

Parisi in campo come portacolori del centrodestra milanese

 

Sanremo, la serata di Nicole Kidman e del pianista Bosso.

 

L’Ocse boccia ancora una volta gli studenti italiani: carenti in matematica.

 

Primarie del New Hampshire: la rivincita di Sanders e Trump. Hillary, in crisi il modello Clinton.

 

La Fed frena sul rialzo dei tassi Usa e le borse corrono, Milano +5%. Banche, via alla riforma del credito cooperativo. Piacentini (Amazon) zar del digitale.

 

Unioni civili

 

Su l’Unità, Ivan Scalfarotto si sente sicuro: «la società è pronta e il Pd è più forte delle difficoltà». A firma Delia Vaccaro.

 

C’è però qualcosa che non torna: Libero sottolinea la rivolta per la libertà di coscienza di fatto negata dal Pd, mentre Wanda Marra sul Fatto Quotidiano scrive apertamente del fatto che i Dem «perdono il controllo dei senatori».

 

Su Avvenire, a firma Marco Iasevoli, i dettagli di un voto «a coscienza limitata»: «i cattodem propongono di valutare lo stralcio. Zanda al gruppo: no a vincoli solo su tre emendamenti. L’ala cattolica insorge e Renzi chiede una mediazione».

 

Al Mattino parla il senatore Pd, Stefano Lepri: «nel partito vige ormai l’ipocrisia, noi cattolici pronti allo strappo. La stepchild adoption è un nodo. Non si può essere contro l’utero in affitto e a favore dell’adozione: è una legge piena di contraddizioni». Intervista firmata Francesco Lo Dico.

 

Politica

 

Ampia intervista firmata da Elisabetta Soglio per il Corsera a Stefano Parisi, candidato del centrodestra a Milano: «dalla Lega e Lupi, tutti con me. Si può ricostruire una maggioranza moderata, con Passera spero potremo trovare un percorso per lavorare insieme. Bisogna tornare a pensare al futuro, ho paura che in comune troveremo i cassetti vuoti. Tutto quel che oggi fa parlare di Miracolo Milano si deva ad Albertini e Moratti».

 

Su La Stampa, Jacopo Jacoboni si dedica alla «struttura delta» della Casaleggio e associati. Tutti i nomi e come funziona: dal contratto M5S alle webstar politiche: come guadagna l’azienza.

 

Palazzo Chigi sceglie Piacentini (Amazon), vice di Besoz, quale capo del digitale.

 

L’ex direttore di Europa, Stefano Menichini, brucia la concorrenza della Hamaui ed è il nuovo capo ufficio stampa della Camera.

 

Sul Fatto Quotidiano, Stefano Feltri si occupa dell’AirForceRenzi: «palazzo Chigi blinda i contenuti dell’accordo con Etihad. Nessuna gara d’appalto e nessuna informazione per il leasing del mega Airbus voluto dal premier. E i documenti collegati sono classificati come riservati, accessibili solo ai pm».

 

Su Panorama, Carlo Puca si dedica al «modello Emiliano: il governatore pugliese è in pessimi rapporti con Renzi e non ne fa certo mistero. Per vincere la sua guerra personale contro il premier prepara un esercito arruolando truppe un po’ disordinate, il partito delle Regioni. Perciò Emiliano frequenta Roma con una certa intensità per incontrare i suoi referenti parlamentari: primo tra gli altri, il campano Simone Valiante».

 

Economia

 

Maximilian Cellino scrive sul Sole 24 Ore: «gli spread tornano a crescere, tassi sotto zero sui Bot. Dopo le forti pressioni, il differenziale tra Btp e Bund si è ridotto a 140 punti base. Grecia e Portogallo non partecipano al rimbalzo corale. L’allentamento delle tensioni favorisce il recupero dei bond di Italia e Spagna. Il Tesoro colloca titoli a 12 mesi per 6,5 miliardi a -0,032%. Oggi asta Btp».

 

Gian Maria De Francesco sul Giornale osserva che la Bundesbank riacquista le obbligazioni di Deutsche Bank e critica: «due pesi e due misure».

 

Sul Sole 24 Ore, Gina Nieri per Mediaset solleva una questione parlando con Andrea Biondi: «con il canone in bolletta, disparità di risorse. La nuova concessione ne tenga conto: una o più reti Rai siano senza spot. I giganti del web devono essere sottoposti alle nostre stesse regole. Premium a Sky? Faremo solo quello che riteniamo giusto per il nostro sviluppo».

 

Giustizia

 

In un trafiletto, Antonella Mascali per il Fatto Quotidiano si occupa di come Mattarella e Legnini hanno ‘salvato’ il giudice fuori ruolo da 29 anni, Giovanni Buttarelli.

 

Esteri

 

Danilo Taino scrive di un patto con Ankara sui rifugiati che esclude Roma. Attenzione.

Su La Stampa, nel frattempo, Marco Zatterin ricorda la procedura d’infrazione Ue all’Italia: «insufficiente su diritti e rimpatri».

 

Sul Foglio, Germano Dottori si occupa di «chi vuole l’Italia come stato cuscinetto. Sfiducia nordica e tattica islamista sottostanno alla crisi di Schengen che, se dovesse cadere, costringerebbe l’Italia a fronteggiare demografia e stati africani». Attenzione 2.

 

Sull’ipotesi del super ministro economico europeo, Alberto D’Argenio interpella per Repubblica l’ex premier, Enrico Letta: «questa figura può essere il primo passo per un’Europa a due cerchi, con una zona euro più integrata. Al super ministro Ue serve un budget per la crescita e deve poter bloccare i bilanci dei Paesi con deficit eccessivi».

 

Marcello Pera imperdibile su Italia Oggi spiega perché «europeismo e laicismo sono ciucciotti del comunismo». Titolo meno raffinato della lettera firmata dall’ex presidente del Senato.

 

Federico Rampini su Repubblica si dedica alla vittoria di Bernie Sanders, «il socialdemocratico che parla ai cuori».

 

Nelle stesse pagine, Carlo Bonini si occupa del caso egiziano e spiega che l’Italia è in pressing sul Cairo per chiarire i dettagli della sparizione e della morte del giovane Regeni.

 

Giustamente sul Messaggero Flavio Pompetti scrive di come i repubblicani siano ancora alla ricerca di un rivale per Trump. L’articolo evidenza la forza relativa di Trump ma che per adesso la partita è ancora aperta, sia per Rubio che per Jeb Bush.

 

Italia Oggi pubblica un articolo del Wall Street Journal a firma Karen Elliott House sul «vice principe saudita trentenne che prepara la rivoluzione con l’Ipad, punta a una crescita economica guidata dai privati, fa riunioni a mezzanotte e licenzia ministri pigri».

 

Esecutivo francese verso il rimpasto: Fabius, all’indomani della visita a Roma, lascia il proprio incarico. Segolene Royal in lizza. Ne scrive Stefano Montefiori sul Corsera.

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