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La rassegna stampa di SPIN (16-11-2015)

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Scritto da Super User

rassegnaLe prime pagine di oggi sono monopolizzate dalla reazione francese agli attacchi terroristici. Decine di raid aerei sulla ‘capitale’ dell’Isis in Siria, Raqqa: colpiti centri di comando e addestramento.

 

L’Italia piange la sua vittima, la ventottenne Valeria Solesin, rimasta uccisa nella strage del teatro Bataclan.

 

Reagire all’orrore

 

Repubblica, con Goffredo de Marchis, intervista il ministro degli Esteri, Gentiloni: «Italia in prima linea ma è un errore parlare di guerra. Non facciamo regali ai terroristi coltivando paure e alimentando polemiche, semmai serve grande unità».

 

Dopo molte polemiche, Maurizio Belpietro su Libero replica sul «Perché i buonisti ci condannano»: «Trattare col Califfo? Una follia già fatta con Hitler: sarebbe la nostra fine. La Francia non è colpita per le bombe in Siria ma per ciò che rappresenta. I fanatici islamici sono nuovi nazisti e vanno schiacciati, senza senso di colpa». In prima pagina il giornale pubblica una sala del Bataclan con molti morti e affida a Francesco Borgonovo il completamento del ragionamento di Belpietro: «In Italia il problema è solo il nostro titolo (all’indomani della strage: «Bastardi islamici», nda). E chi ha fatto questo non è un bastardo?».

 

Cerasa sul Foglio: «Parigi e il nuovo nazismo. Cosa lega la difesa della libertà dell’Occidente alla difesa della libertà d’Israele».

 

Sul Corsera, Fabrizio Caccia: giù le maschere, paura per il carnevale di Venezia.

 

Da segnalare nelle stesse pagine due articoli: Marco Imarisio descrive uno degli attentatori. Il tema è il ‘nemico interno’, ovvero «se il kamikaze è un vicino di casa». Massimo Nava osserva la Francia, «un modello fallito di integrazione e la crisi di valori che spinge la destra».

 

Sul Giornale, Fabrizio De Feo si occupa degli ‘islamici moderati’ che giustificano i terroristi: «nelle comunità musulmane delle nostre città dominano distinguo, condanne tiepide e c’è persino chi dà la colpa agli infedeli: una zona grigia di omertà e complicità. Al punto che Giletti denuncia: ‘ora basta con l’ambiguità’».

 

Paolo Mastrolilli su La Stampa: «Obama rilancia la strategia. Patto anti-Isis col rivale Putin». Il presidente Usa vuole maggiore impegno degli alleati per combattere i jihadisti. E all’Italia chiede un contributo sulla Libia. Gli attentati di Parigi sono piombati sul vertice del G20 facendo deragliare l’agenda dei lavori. Così sarà diffuso un documento ad hoc sul terrorismo, mentre mondo arabo e occidentali dibattono su come rendere più efficaci le azioni anti-Isis».

 

Nelle medesime pagine, Maurizio Molinari racconta anche «l’ironia del Medio Oriente sugli attacchi. Una Francia ‘piagnucolante’ diventa il bersaglio dei vignettisti ed autori satirici arabi».

 

Ancora, Marco Zatterin descrive un viaggio a Molenbeek, «ghetto di Bruxelles che fabbrica jihadisti. Due attentatori vivevano qui, sette gli arresti».

 

Politica

 

Storia di copertina del Fatto Quotidiano affidata a Cannavò: «Sinistra italiana, l’ultimo valzer per non scomparire. L’ennesima scissione (dal 1929). Il Pd di Renzi lascia grandi spazi ma l’eterna tentazione delle liti è già in agguato».

 

Sul Mattino, assalto degli sconfitti alle primarie per la Regione. Ora si scagliano contro De Luca e la segretaria regionale del Pd, Tartaglione.

 

Su Libero, Orfini è intervistato da Senaldi: «ho sempre osteggiato De Luca, ma ora non sono certo io a dirgli di farsi da parte».

 

Cose&Case

 

Sergio Rizzo sul Corriere: «La casa vuota per legge: troppo piccola». Paradossi della burocrazia: siccome il regolamento di Regione Lombardia dice che un alloggio popolare deve avere almeno 28,80 metri quadri, ben 393 alloggi milanesi non possono essere assegnati.

 

Francesco Di Frischia ci informa che l’effetto Nimby torna a crescere: +5%. Le opere contestate sul territorio passano da 355 a 366. Sul Corriere della Sera. Al primo posto le piccole centrali a biomasse. Meno proteste al sud. Il comparto energetico è il più coinvolto: su petrolio e gas si contano dieci casi.

 

Sindacato

 

Enrico Marro sul Corriere Economia dà conto della conferenza d’organizzazione che si apre oggi a Riccione  e che dovrebbe aggiornare un po’ tutta la struttura, pensioni incluse.

 

Economia

 

Su Affari e Finanza (Repubblica), Eugenio Occorsio intervista l’economista francese Jean Paul Fitoussi: «Di fronte alla crisi di credibilità dei tedeschi, se Roma e Parigi prendono in mano la situazione, gli investimenti sia industriali che finanziari potranno ripartire».

 

A sorpresa, dopo tante polemiche, la green economy italiana è terza in Europa. Sul Corsera economia, Elena Comelli.

 

Vivendi alza il tiro e vuole quattro ‘big’ nel cda Telecom. Ne scrive Andrea Greco su Repubblica.

 

Corsivo di Maria Laura Rodotà sul Corsera a proposito del ritorno a Roma delle targhe alterne: «una pratica tipica dell’America Latina. Roma non è latinoamericana, vorrebbe restare europea, non sa più come si fa, al momento».

 

Sul Sole 24 Ore, Rita Fatiguso: «Crescita e welfare, il mix della nuova Cina. Sei esperti valutano l’impatto del tredicesimo piano quinquennale e le possibili chance per il nostro Paese. Pechino prevede misure capaci di coniugare innovazione e integrazione sociale».

 

Cultura&Sport

 

Scompare Moira Orfei, sul Corsera è Giovanna Cavalli a firmare il ricordo del simbolo del circo che muore a quasi 84 anni. attrice in oltre 40 film.

 

Sul Giornale, Luigi Mascheroni osserva i dubbi tardivi a sinistra sulla Fallaci. «Aveva ragione».

 

Nelle stesse pagine, Stenio Solinas osserva il tracollo definitivo del multiculturalismo d’Oltralpe che vede ‘francesi’ contro francesi.

 

Sul Fatto Quotidiano, Alessandro Ferrucci intervista l’ex allenatore Corrado Orrico: «Vivo quasi da mendicante ma ho salvato la mia libertà. Sono senza una lira, con una pensione decurtata. Ogni tanto vado in tv (Processo del lunedì o Domenica sportiva). E poi sono circondato dai libri».

 

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