Il 10 aprile, nell’Aula del Senato, è stata approvato il disegno di legge che contiene la disciplina per il sequestro degli apparecchi elettronici come gli smartphone, i tablet e il pc con 89 si, 18 no e 34 astenuti. I firmatari del provvedimento sono:
- Pierantonio Zanettin, senatore di FI
- Giulia Bongiorno, presidente della Commissione Giustizia di Palazzo Madama
L’obbiettivo del ddl è ottenere una stretta per quanto riguarda i pm sul sequestro dei telefonini perché, come sottolineato dalla maggioranza, contengono la “vita intera” di una persona. Di conseguenza ci sarà maggiore tutela della privacy dell’indagato e dei soggetti che sono terzi rispetto al procedimento e maggiori garanzie nella fase dell’acquisizione dei dati, consente ai difensori e ai consulenti tecnici dell’indagato di partecipare alla dinamica della duplicazione dei dati e di formulare le proprie critiche in via preliminare rispetto alla fase del processo.
Non sono mancate le critiche delle opposizioni come quella del senatore M5S Roberto Scarpinato, ex magistrato: «Abbiamo preso atto che la maggioranza antepone sistematicamente agli interessi generali, l’interesse particolare di ostacolare, imbrigliare in tutti i modi i poteri di indagine della magistratura nei confronti dei reati dei colletti bianchi» aggiungendo «i materiali sequestrati non possano essere utilizzati per reati diversi da quelli per i quali sono stati autorizzati i sequestri, tranne che per i delitti per i quali è obbligatorio l’arresto in flagranza, tra i quali ovviamente non rientrano la corruzione e altri reati dei colletti bianchi»
