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Tre orche nuotano nel porto di Genova-Prà; esperta dell’Acquario: «forse disorientate da sbalzi temperature»

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Tre esemplari di orche sono state avvistate nel porto di Genova (nella sezione presso il quartiere di Prà), poco lontane dalla diga foranea di Voltri. Ad individuarle un pescatore, trovatosi con la propria imbarcazione a poca distanza dai cetacei, il quale ha prontamente diminuito i giri del motore e ripreso col cellulare il curioso avvistamento.

I tre esemplari, che nuotavano mansueti tra le onde poco lontano dalle banchine del porto, risulterebbero essere due femmine e un cucciolo, probabilmente la madre col proprio figlio e una zia o una sorella dell’esemplare più giovane.

Gli avvistamenti di cetacei nel Mar Ligure sono frequenti, con il “Santuario Pelagos per la protezione dei mammiferi marini nel Mediterraneo”, che comprende il tratto di mare tra Fosso Chiarone, Pointe Escampobariou, Capo Falcone e Capo Ferro, con le coste italiane (Liguria, Toscana, Sardegna), francesi (Région Sud, Corsica) e del Principato di Monaco, tuttavia gli incontri ravvicinati con le orche sono molto rari.

Erika Esposti, la biologa che cura i mammiferi marini dell’Acquario di Genova, ha provato a chiarire un quesito a tale proposito: «Come hanno fatto ad arrivare fin qui tre orche? Me la sono fatta anche io questa domanda gli avvistamenti di orche nel Mediterraneo non sono una novità, ma sicuramente sono rarissimi. Erano anni che non se ne registravano. Si può ipotizzare che la famigliola di orche stesse seguendo una rotta migratoria molto battuta, che di solito fa arrivare questi mammiferi dai mari del nord all’arcipelago delle Azzorre. Giunte a destinazione però hanno imboccato lo stretto di Gibilterra e sono arrivate nel Mediterraneo».

Prosegue, «Non si sa con certezza che cosa le abbia spinte nel mar ligure, non possiamo però escludere che i continui cambiamenti climatici, che causano sbalzi nelle temperature delle acque dei mari, possano disorientare questo genere di mammiferi. La speranza è che riescano a ritrovare la strada di casa e tornare nel loro habitat preferito».

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