Ambiente

Turismo sostenibile, aumentano le strutture “eco-sostenibili” in Italia

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Il turismo ecosostenibile si afferma, con alcune regioni in testa. Secondo gli studi di Avvenia, società del gruppo Terna dedicato all’efficienza energetica, i nuovi criteri ecolabel hanno premiato strutture ricettive attente all’ambiente, in particolar modo in Sicilia (12 licenze), Sardegna (5 licenze), Trentino Alto Adige (10 licenze) e Piemonte (4 licenze).

I nuovi criteri, entrati in vigore dal settembre dell’anno precedente e introdotti dall’Unione Europea, hanno come primo banco di prova l’attuale stagione estiva, ridisegnando la mappa delle strutture ricettive in Italia.

La domanda di mercato infatti evidenzia, in base ai dati contenuti nell’ultimo “Sustainable travel report 2019” realizzato da una importante piattaforma mondiale di prenotazioni online, come più del 70% degli intervistati vorrebbe provare alberghi e location green.

Il marchio ecolabel quindi serve a certificare le imprese turistiche sensibili al tema ambientale per eccellenza. Dall’elenco pubblicato da Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale) aggiornato all’estate 2019, sono complessivamente 40 le strutture (che vanno dagli hotel e residence ai campeggi, appartamenti o ostelli) che rispondono a criteri di efficienza energetica con relativo abbattimento delle emissioni di Co2, utilizzo delle fonti di energia rinnovabili, criteri gestionali e ottimizzazione delle risorse idriche, monitoraggio dei consumi, utilizzo di prodotti locali e bio, riduzione dei rifiuti.

La società Avvenia comunica che «una delle tendenze sempre in crescita da parte dei viaggiatori in ambito turistico è la ricerca di strutture ricettive sempre più attente alla sostenibilità» e che «quello delle strutture ricettive resta uno dei segmenti più importanti in tema di licenze ecolabel, a dispetto delle fisiologiche flessioni verificatesi in concomitanza con l’entrata in vigore di nuovi criteri 2009-2010 e tra il 2016 e il 2018, mostrano un generale trend positivo di crescita. Si tratta di numeri comunque incoraggianti, soprattutto per il centro sud Italia che oggi prevale nei confronti delle regioni storicamente più evolute sotto il profilo dell’attenzione all’ambiente».

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