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Corrado Clini a Bernardo de Bernardinis: “Galletti e io, due storie diverse”

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Scritto da Super User

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ROMA, 21 GIU – “Io non ho avuto condanne e le indagini su di me sono aperte da quasi tre anni. Aspetto con pazienza di vedere le prove di accusa e di discuterle in tribunale. Eppure il ministro ha deciso di condannarmi”. Cosi’ l’ex ministro dell’Ambiente Corrado Clini, in una lettera al presidente dell’Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale), Bernardo De Bernardinis, torna sulla vicenda del suo ‘mancato’ invito, da parte di Gian Luca Galletti, alle celebrazioni per i 30 anni del dicastero. L’ex ministro del governo Monti, dopo aver ricordato alcuni passaggi della sua vicenda giudiziaria legati al comportamento del ministero, osserva che il suo comportamento di fronte alla “condanna di De Bernardinis nel 2012” (per fatti relativi al precedente ruolo di vice capo della Protezione civile, ndr) fu quella della “presunzione di innocenza”, confermandogli “fiducia e solidarieta’”; e’ per questo che Clini chiude la lettera scrivendo: “due ministri, due storie diverse”.
Rivolgendosi a De Bernardinis, Clini scrive: “come avrai visto e saputo non sono stato invitato alla celebrazione dei 30 anni del ministero dell’Ambiente. Sembra che il ministro abbia ritenuta inopportuna la mia presenza a causa della vicenda giudiziaria che mi riguarda. D’altra parte si era capito subito. Quando sono stato arrestato – prosegue l’ex ministro – mi hanno accusato di avere versato tangenti sul mio conto corrente: al ministero sapevano che quei versamenti corrispondevano ai rimborsi spese delle mie missioni. Sarebbe bastata una parola del ministro o una dichiarazione del ministero per chiarire la situazione. Invece i miei avvocati hanno dovuto aspettare 40 giorni prima di avere la documentazione”. Clini rileva come il ministero si sia “costituito contro di me” e abbia “depositato una relazione a dir poco fantasiosa sul mio lavoro in Iraq, riconosciuto in tutte le sedi internazionali come un’esperienza leader nella ricostruzione ‘sostenibile’ post bellica. E poi si e’ ripetuto al meglio consegnando alla Corte dei Conti dati sbagliati e valutazioni senza alcun riscontro sul mio lavoro in Cina, giudicato eccellente dall’agenzia internazionale PriceWaterCooperHouse. E che dire della ‘pulizia etnica’ di dirigenti e collaboratori che hanno costruito con me il ministero?”. Infine, afferma Clini nella lettera riferendosi a quando De Baernardinis venne “condannato nel novembre 2012” (per fatti relativi al precedente ruolo di vice capo della Protezione civile, ndr): “storia diversa quando ero ministro e tu eri stato condannato. Molti, anche tra quelli che hanno celebrato con te i 30 anni, mi avevano sollecitato a sollevarti dall’incarico di presidente di Ispra. E tutto sommato poteva anche farmi comodo, viste le nostre divergenze di opinioni sulla riforma di Ispra. Invece per me e’ stato prioritaria la presunzione di innocenza, e non ho voluto prestarmi alla prassi della semplificazione della competizione politica per via giudiziaria. Ti ho confermato pubblicamente la fiducia e la solidarieta’ – conclude Clini – e sono fiero di averlo fatto. Due ministri, due storie diverse”.

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