Dress Codes

La rassegna stampa di SPIN (28-01-2016)

rassegna
Scritto da Super User

rassegnaLe principali notizie di oggi sui quotidiani italiani

 

Prosegue la polemica per le statue coperte. Secondo Renzi e Franceschini la scelta è stata operata a loro insaputa e Rohani smentisce di aver chiesto alcunché.

 

Renzi al contrattacco: bocciate le mozioni di sfiducia di FI-Lega e M5S sulla gestione del crac delle banche. «Nessun conflitto d’interessi del ministro Boschi». E su Merkel: «non favorisca Hollande». Oggi mini rimpasto con un ministro di Ncd.

 

Il Giornale scova una notizia che minaccia di riaprire il caso banca Etruria: tra le imprese che hanno ricevuto finanziamenti, anche la società di cui per anni è stato amministratore lo zio del ministro Boschi. Buco da 10 milioni.

 

La Juve non si ferma più: battuta anche l’Inter.

 

Nudi e dintorni

 

Caustico Claudio Cerasa sul Foglio: «quelle statue nude siamo noi. È la resa dell’occidente intrappolato nella paura di non provocare».

 

Autorevolissimo, Andrea Carandini sul Sole 24 Ore scrive di ‘parvenu’ del politicamente corretto: «è da rispettare un politico che non voglia vedere nudità, ma basta che non entri in un nostro museo, ché nella vita urbana la gente gira vestita anche nel secolare Occidente. C’è tanto in Italia da vedere senza nudità esposte, a partire dalle architetture».

 

Ilario Lombardo su La Stampa riepiloga le gaffe attribuite recentemente al cerimoniale di palazzo Chigi: «dai Rolex dei sauditi al cibo scadente». Al centro la responsabile, Ilva Saponara.

 

Interessante Tommaso Ciriaco che

​ ​

per Repubblica​

​ 

 mette le mani sui manuali del cerimoniale e scrive delle «mille insidie del protocollo: non tutte le delegazioni islamiche hanno lo stesso atteggiamento nei confronti dell’alcol. I russi pretendono il controllo delle stanze di Putin fino a 48 ore dopo che se n’è andato». Da un lato le regole dell’ospitalità e dall’altro il buon senso nelle prescrizioni e nei consigli cui ci si attiene.

 

Politica

 

Flavio Tosi intervistato da Antonio Rapisarda su Il Tempo dice: «Tifo Renzi, non Salvini. Dopo il sostegno all’esecutivo: restiamo all’opposizione, però… non chiediamo poltrone, valuteremo caso per caso. Conosco il premier da quando eravamo entrambi sindaci».

 

Unioni civili. Andrea Marcenaro intervista Monica Cirinnà sul settimanale Panorama. La senatrice è convinta di portare a casa la legge.

 

Il Messaggero, con Claudia Marincola, dà voce ai cattodem, convinti di dare la spallata decisiva alla legge anche partecipando alla manifestazione di San Giovanni, il family day. Ad annunciare l’adesione dei 40 cattodem, il promotore dell’appello, il deputato Pd Ernesto Preziosi. Ci sarà anche Beppe Fioroni.

 

Vittorio Feltri sul Giornale: «che i gay si sposino pure. Non sanno quello che li aspetta».

Sul Tempo, Francesca Musacchio: «il copasir dice no all’incarico di Carrai a capo della cyber security. Il capo del Dis, Massolo: “può essere nominato solo un soggetto dell’intelligence”».

 

Economia

 

Su La Stampa: Greco lascia Generali e passa a Zurich. Corsa a cinque per il suo posto, in pole position Philippe Donnet. Ne scrivono Manacorda, Spini, Pagliaro.

 

Andrea Cuomo sul Giornale: «Il dio del vino ci salvi dal ‘Barbera del Palatinato’. Bruxelles vuole ‘liberalizzare’ le etichette».

 

Su La Stampa, Teodoro Chiarelli scrive del bilancio Fca secondo Marchionne: «2015 fenomenale. Il 2018? Sarà meglio del previsto».

 

Esteri e geopolitica

 

Intervista del ministro Pinotti al Corsera a firma Paolo Valentino: «intervenire entro primavera ma insieme agli alleati».

 

Fausto Biloslavo osserva su Panorama: «Dopo lo stop al governo di unità nazionale, Roma esita a bombardare. Intanto l’Isis avanza verso i pozzi petroliferi».

 

Molto interessante il quadro del mondo del 2030, tracciato dal generale Carlo Jean sul Giornale.

 

Domenico Quirico inviato in Tunisia dal quotidiano La Stampa, scrive: «sulle montagne tunisine gli ex ragazzi della rivoluzione adesso sognano il Califfato. A Kasserine coprifuoco, contrabbando e Jihad».

 

Si dimette – ne scrive Marc Lazar su Repubblica – il ministro della giustizia francese, Christiane Taubira, dopo aver criticato Hollande sulle leggi speciali.

 

Il Corsera rivela il rapporto 2015 dell’università di Pennsylvania: «l’Ispi avanza tra i migliori think tank al mondo: è terzo tra i ‘to watch’ e quarto tra i ‘best managed’ dopo Brookings Institution, Chatam House e Bruegel».

 

Vaticano

 

Ignazio Ingrao su Panorama a proposito del corvo, la papessa e quel misterioso volo a Boston. Nuovi particolari esclusivi sul caso Vatileaks. Chaouqui e Balda sono andati negli Usa insieme per vendere a interlocutori americani documenti segreti della Santa Sede? Da leggere.

 

Sul Messaggero, il docente di diritto dell’informazione, Ruben Razzante, scrive di «Giubileo e doveri della comunicazione» a partire da quanto scritto dal Papa recentemente in occasione della cinquantesima giornata mondiale delle comunicazioni sociali. Il grande tema delle notizie non vagliate e della responsabilità interpella tutti ma soprattutto il giornalismo professionale: occorre onestà intellettuale e buona fede.

 

Cronaca e Tv

 

Davide Giacalone su Libero pensa al bambino figlio della coppia dell’acido e scrive: «va dato in adozione. Giudice, che aspetta a salvare quel bambino?».

 

Anticipò il Capodanno. Licenziato capostruttura Rai. Lui: «farò ricorso».

 

Cultura

 
Elena Dusi scrive su Repubblica: «L’ultima rivoluzione cinese. Dopo aver moltiplicato gli investimenti in campo scientifico, Pechino ha quasi raggiunto gli Usa per numero di pubblicazioni e punta al sorpasso mentre l’Italia, nonostante l’esiguità dei finanziamenti, resiste all’ottavo posto dopo Usa, Cina, Uk, Germania, Giappone, Francia e Canada. Prima dell’India».​

Riguardo l'autore

Super User