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La rassegna stampa di SPIN (09-12-2015)

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Scritto da Super User

rassegnaQuesta mattina sulle prime pagine dei quotidiani:

Inizia il Giubileo, Papa Francesco apre la Porta Santa: <<Non dobbiamo avere paura>>

Donald Trump vuole il divieto di ingresso negli Usa per gli islamici

Il governo cerca soluzioni per i risparmiatori delle banche fallite

 

Giubileo

Papa Francesco ha aperto la Porta Santa della Basilica di San Pietro dando inizio al Giubileo della Misericordia. In piazza cinquantamila persone. Il Papa ha invitato ad abbandonare ogni <<paura e timore>> e vivere la <<gioia>>. Sul Messaggero l’intervista al cardinale Gianfranco Ravasi: <<Roma non è il cuore dell’avvenimento. A Bangui il vero c’è stato il vero messaggio di rottura. La grande sobrietà è nello spirito dei tempi. Su Paolo VI caddero calcinacci, il Giubileo del 2000 era luccicante>>.

 

Ilario Lombardo (La Stampa) intervista Giacomo Marramao, filosofo e docente dell’Università Roma Tre: <<Il pontefice parla pensando a come disinnescare i conflitti. La misericordia è la risposta più lungimirante alla sfida globale, di fronte a un pianeta sempre più ingovernabile dal punto di vista della conflittualità>>.

 

Sebastiano Messina (Repubblica) racconta le misura di sicurezza in Piazza San Pietro: “Divise di ogni colore mettono ordine in una folla di famiglie, anziani e religiosi in fila dalle prime ore dell’alba”.

Politica

Su Repubblica l’appello di tre sindaci al centrosinistra: “Imparate dalla Francia, non lasciamo il campo alla destra populista”. Una lettera con tre firme: Marco Doria, Giuliano Pisapia e Massimo Zedda, i primi cittadini “arancioni” eletti a Genova, Milano e Cagliari anche con il sostegno del Pd. Una richiesta di unità, per <<continuare percorsi che ci hanno permesso di vincere in passato e ci permetteranno di vincere in futuro>>. Un messaggio a Matteo Renzi: <<Rafforziamo le componenti di sinistra>>.

 

Il giornale diretto da Ezio Mauro intervista anche il sindaco di Livorno Filippo Nogarin. <<Sono appeso a un voto ma i rifiuti sono l’eredità del Pd>>. L’esponente del Movimento 5 stelle: <<Abbiamo svuotati i cassonetti e sciopera solo la Cgil. Abbiamo rotto con il passato e riusciremo a salvare i posti di lavoro>>. Su Pizzarotti: <<Una balla che Grillo difenda me e detesti lui. Veniamo valutati sui fatti e il sindaco di Parma non è in disgrazia>>.

 

Dopo l’exploit del Front national in Francia, l’analisi di Roberto D’Alimonte (direttore del Dipartimento di Scienze politiche della Luiss) su La Stampa: <<In Italia non c’è un rischio Fn. Quello spazio è diviso tra Lega e Movimento 5 stelle. Salvini era al governo ed è alleato con Forza Italia che sta nel Ppe. L’Italicum ha bisogno di una revisione con il premio alla coalizione ? Non mi scandalizzerei ma è meglio di no>>.

 

Polemiche in Forza Italia per l’arrivo nel partito del deputato Pd Francantonio Genovese, sotto inchiesta per truffa e frode fiscale a Messina. Su Il Giornale, intervista a Gianfranco Micicchè, commissario siciliano di FI: <<Genovese è stato arrestato dal Pd, logico il suo arrivo. Sul suo arrivo nel partito c’è anche l’ok di Berlusconi>>.

 

Economia

Il governo cerca soluzioni per i risparmiatori delle banche fallite. Mario Sensini sul Corsera: “C’è l’ipotesi di una restituzione del 30%”. Il Sole 24 Ore riporta le parole del ministro Padoan: <<Stiamo studiando delle misure di tipo umanitario che vanno incontro alle necessità delle fasce più deboli di risparmiatori coinvolti in queste operazioni di risoluzione >>. Federico Fubini (sempre sul giornale di Via Solferino) intervista Roberto Gualtieri, presidente della Commissione affari economici e finanziari dell’Europarlamento: <<Serve subito una legge europea per difendere i piccoli investitori. Le regole dei bond sono state modificate dopo il collocamento>>.

 

Sono giornate turbolente sui mercati finanziari. Federico Rampini su Repubblica: “La frenata dell’economia cinese, venti di guerra e prezzo del petrolio a picco. Così in Borsa torna la paura. Dopo il brent anche il greggio wti sotto i 40 dollari, mai così in basso dal 2009. In rosso i titoli energetici”.

 

Ma perché il prezzo del petrolio è in costante picchiata? L’analisi di Alberto Negri (Il Sole 24 Ore): “E’ la guerra del petrolio combattuta alla rovescia. Più il conflitto in Medio Oriente si fa distruttivo e complicato più il prezzo del greggio scende. Oggi l’arma del petrolio si è rovesciata. E’ un paradosso apparente. L’Arabia Saudita ha fatto saltare l’Opec per mettere al tappeto l’Iran mentre la Russia deve fronteggiare l’ascesa dello shale oil americano”.

 

Su Milano Finanza intervista a Claudio Descalzi, amministratore delegato di Eni: <<Questo livello del prezzo del petrolio mette a rischio gli investimenti delle compagnie creando un pericoloso gap tra domanda e scorte. Per uno o due anni le quotazioni resteranno basse>>.

 

Molti quotidiani riprendono lo studio della Cgia di Mestre: “Entro il prossimo 16 dicembre anche gli imprenditori saranno chiamati a versare la seconda rata di Imu e Tasi che complessivamente costerà 5 miliardi di euro. Al lordo del risparmio fiscale, lo sforzo maggiore sarà richiesto agli albergatori che mediamente saranno chiamati a versare 6.000 euro circa”.

 

Ambiente

Sergio Rizzo e Gian Antonio Stella (sul Corsera) firmano un’inchiesta sulla Terra dei fuochi. “Il problema oggi non sono le ecoballe ma gli scarti delle aziende in nero. <<Vanno chiuse o regolarizzate>>. Intanto aumentano i tumori infantili. Entro il 2064 il percolato tossico penetrerà del tutto nella falda acquifera sotto le discariche”.

 

Per la prima volta nella sua storia, Pechino è stata chiusa per smog. Giampaolo Visetti (corrispondente di Repubblica in Cina): “La città è avvolta da una nuvola marrone. Scuole chiuse, auto e camion fermi, trasporti nel caos. Monta la rabbia contro il potere che avvelena il popolo in nome del Pil”.

 

Esteri

Il candidato repubblicano alle presidenziali Usa Donald Trump ha un’altra delle sue uscite estreme: dopo aver proposto di bloccare l’ingresso degli islamici negli Stati Uniti ha detto che gli Usa dovrebbero considerare l’idea di chiudere internet e i social media, per arginare la diffusione degli estremisti online. Massimo Gaggi sul Corsera: “Sono arrivate critiche da Europa e paesi islamici. Per il presidente Obama si tratterebbe di misure <<illegali e anticostituzionali>>. Gli altri repubblicani prendono le distanza ma Ryan, al capo del Senato: <<Io lo voterei>>”.

 

Bernardo Valli (Repubblica) analizza ancora il trionfo del Front national alle elezioni francesi: “Il partito si infrange sul muro di Parigi. Patto elettorale Ps-Verdi-Gauche. Nella capitale il partito della Le Pen si è fermato al 9,65%. Ancora più giù nell’XI arrondissement ferito dalla strage. L’elettorato borghese urbano rimane a sinistra. Ma le elités cominciano a convertirsi al populismo”.

 

La Stampa riporta un rapporto di Amnesty International: “Così l’Occidente ha armato l’Isis. Amnesty ha catalogato oltre 100 diversi tipi di armi e munizioni, provenienti originariamente da almeno 25 Paesi, che l’Isis sta usando in Iraq e in Siria per compiere un`orribile serie di crimini e violazioni del diritto internazionale umanitario”.

 

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