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La rassegna stampa di SPIN (13-11-2015)

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Scritto da Super User

rassegnaI temi del giorno sui quotidiani italiani: l’aggressione subita a Milano da un ebreo ortodosso, l’arresto di 7 jihadisti in Italia, le dichiarazioni di Berlusconi sul “Patto del Nazareno”, gli sviluppi del caso De Luca. .

Politica

Il dibattito politico ruota attorno alle dichiarazioni di Berlusconi sul patto del Nazareno. Sul Corriere della Sera Tommaso Labate riporta: “La modifica della legge Severino era parte del patto del Nazareno”. Versione confermata da Renato Brunetta: “Oltre al bicameralismo e alla legge elettorale, c’erano la delega fiscale e la modifica della Severino”. Il premier Renzi smentisce: “Una delle tante barzellette di Berlusconi”.

 

Tengono banco le candidature per le prossime amministrative. Francesco Rutelli, intervistato da Repubblica, lancia un endorsment ad Alfio Marchini come candidato del Pd alle amministrative romane. Giuliano Pisapia a Milano appoggerebbe la candidatura di Sala solo se “rispetta tutta la coalizione”.

 

Su Il Giornale Adalberto Signore scrive: “Le prossime elezioni locali saranno una chance per il centrodestra come nel 1993, quando il ballottaggio portò alla nascita della ventennale coalizione di governo”.

 

Vittorio Feltri si concentra sulle chance del M5S: “Se conquistano Roma, perdono l’Italia. Se il movimento grillino fosse chiamato a governare Roma, si troverebbe di fronte a un’impresa titanica e dovrebbe alzare bandiera bianca.”

 

Cronaca

Caso di violenza a Milano nei confronti di un ebreo ortodosso. “Sei coltellate in strada, ebreo con la kippah aggredito a Milano. Nathan Graff, un quarantenne di nazionalità israeliana è stato aggredito ieri davanti a una pizzeria koshner nella periferia di Milano”. La comunità ebraica teme l’emulazione dell’intifada, riporta il Corsera. “Ci sentiamo tutti minacciati, ma non rinunceremo ai nostri simboli”, dichiarano esponenti della comunità ebraica.

 

Economia

Alessandro Merli (Il Sole 24 ore) racconta le aspettative dei mercati dopo le parole di Mario Draghi pronunciate davanti all’Europarlamento. Si aspetta, infatti, l’aumento del Qe per il prossimo 3 dicembre, quando ci sarà la prossima riunione della Bce. Le attese hanno generato effetti sull’asta dei Btp: tassi ancora più bassi rispetto e calo dello spread”.

 

Sul giornale della Confindustria Donato Masciandaro critica la Fed: “Se per capire la Fed non basta l’inglese. Sempre più confuse le indicazioni della banca americana sulla stretta in arrivo”.

 

Dario Di Vico sul giornale di Via Solferino racconta la riscoperta del mestiere del geometra: “Indispensabile per interpretare norme e muoversi nella burocrazia: un lavoro in ascesa. Fa da cuscinetto tra lo Stato e le famiglie”.

 

Giustizia

Tiene ancora banco il caso De Luca. La vicenda fa crescere il malumore tra i dem, come riporta il Messaggero: “Due pesi e due misure tra Marino e il governatore campano”. Il ministro della Giustizia Andrea Orlando intervistato dal Corsera: “Io avrei sostenuto un altro candidato, ma quando si vincono le primarie si rappresenta tutti. ” Nel frattempo emergono le intercettazioni sul caso riportate su Repubblica: “O De Luca mi nomina o perde la regione”, queste le parole del marito del giudice indagato

 

Il Giornale pubblica la lettera che Mario Mantovani (in carcere dal 13 ottobre) ha scritto a elettori e cittadini di Arconate, città che ha amministrato per 12 anni. L’ex vicegovernatore di Regione Lombardia ribadisce la sua estraneità ai fatti che gli vengono contestati: <<Sono convinto che la giustizia riconoscerà la mia onestà. Sono stato rovinato dai delatori>>. Intanto <<in cella leggo e traduco gli atti a chi non comprende l’italiano>>.

Francesco Verderami sul Corsera analizza il ruolo della procura di Roma sullo scenario nazionale: “L’ex porto delle nebbie ha sostituito Milano nel ruolo di guida nazionale della giustizia, evocando l’inizio di una stagione che vent’anni fa cambiò la storia d’Italia”.

 

Sul Secolo XIX Marco Menduni intervista Claudio Scajola. L’ex ministro, imputato per procurata inosservanza di pena a favore dell’ex deputato Amedeo Matacena, è tornato libero dopo 552 giorni. “Dopo il carcere e i domiciliari cade il divieto di uscire da Imperia”. A proposito dell’inchiesta, Scajola dichiara: <<Il comandante della Dia ha ammesso che non esiste una sola telefonata diretta in cui si parli di aiutare Matacena nella fuga in Libano>>. E ancora: <<Dal giorno della scadenza delle mie prerogative da parlamentare sono iniziate perquisizioni a raffica, da cui sono nati per gemmazione moltissimi procedimenti. Sono stato assolto o scagionato 11 volte su 13. Finora>>. L’ex ministro commenta anche la situazione in Forza Italia: <<Berlusconi ha fatto bene ad andare a Bologna ma solo con la destra populista non si vince. Non possiamo rassegnarci ad essere dietro alla Lega>>.

 

Esteri

Su la Stampa Paolo Mastrolilli racconta un retroscena sulla visita del presidente iraniano Rohani a Roma: “L’America avverte l’Italia, sanzioni contro l’Iran ancora in vigore. Non si possono concludere accordi commerciali. Non c’è stato alcun cambiamento nella politica delle sanzioni all’Iran”. Le sanzioni saranno sbloccate solamente dopo l’implemention day e garantiranno una torta da 50 miliardi per l’Italia.

 

Ancora sul giornale di Torino per la retata contro i jihadisti partita dall’Italia: “Arrestate 13 persone, di cui 7 in Italia. Una cellula aveva la base in un anonimo condominio a Merano”. “Avevano ipotizzato diversi attentati, tra cui uno a Olso”, riporta Repubblica. 

 

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