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La rassegna stampa di SPIN (17-10-2015)

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Scritto da Super User

rassegnaQuesta mattina, aperture diverse per i quotidiani. Sulle prime pagine Renzi che sfida Bruxelles sulla manovra economica, il caso delle possibili sanzioni per i medici che sconsigliano i vaccini, i nuovi scontri in Israele

 

La manovra di Renzi tra Ue e minoranza dem

Sulla legge di Stabilità Matteo Renzi apre la sfida con la Ue. <<Decidiamo noi>>,ha detto il premier. Alberto D’Argenio (Repubblica): “Se le cifre quadrano, se a Roma hanno fatto bene i conti la volontà politica di promuovere la Legge di Stabilità italiana c’è”. Il testo della manovra da 27-30 miliardi è arrivato nel quartier generale della Commissione europea. Tra le righe confermano la sensazione che filtra anche a Roma, un’intesa informale tra governo e Ue sulla Legge di Stabilità c’è. Verrà formalizzata a novembre. Ma perché tutto fili liscio mancano ancora un paio di verifiche tecniche da non sottovalutare”. Ma intanto sulla manovra, si riapre il fronte interno tra il presidente del Consiglio e la minoranza dem. Ieri Bersani, a proposito del limite dei 3mila euro per gli acquisti in contanti ha detto: <<Si insulta l’intelligenza>>. Oggi, sempre su Repubblica, intervista a Gianni Cuperlo: <<Questa finanziaria è ingiusta e togli tasse anche ai ricchi>>. Critiche che arrivano anche dai giovani industriali. Sulla Stampa il presidente Marco Gay: <<E’ sparito il piano per il Sud. All’Italia ora più che mai serve una visione da statista, non da politico>>. Positivo, invece, il commento di Fabrizio Forquet, vice direttore del Sole 24 Ore: “La scelta sacrosanta di sostenere la ripresa. Il documento recapitato alla Commissione Ue è molto accurato nel motivare le richiesta di flessibilità”. Ma è lo stesso giornale della Confindustria con Beda Romano a illustrare i dubbi della Ue: “Bruxelles ritiene troppo timida la spending review ma è improbabile una bocciatura della manovra”. Oscar Giannino scrive sul Messaggero: “Con questa manovra il governo tiene in stan-by il fronte sociale”.

 

Il voto finale sul ddl Boschi avverrà l’11 gennaio prossimo, data che rende sempre più plausibili la tenuta del referendum confermativo nell’ottobre del 2016. Intanto, sul Corsera: “L’Economist e l’elogio della Boschi. Il compito di convincere i senatori a licenziarsi avrebbe scoraggiato anche una super eroina”.

 

Centrodestra

<<Renzi ha mostrato pulsioni autoritarie noi non dobbiamo consentire che questo avvenga nel nostro Paese>>, ha detto ieri Silvio Berlusconi. Ne scrive Barbara Fiammeri sul Sole 24 Ore. L’ex presidente del Consiglio è anche tornato a difendere Mario Mantovani, coinvolto in un’inchiesta a Milano: <<L’arresto è assolutamente inaccettabile per le accuse>>.

Proprio sulla vicenda Mantovani la tensione nel partito è alta. Ne scrive, tra gli altri, Marco Cremonesi sul Corriere della Sera: “Sul caso Mantovani tempesta FI sulla Gelmini. Luca Squeri, coordinatore per la provincia di Milano ha criticato Gelmini che in un’intervista al Corsera, dopo l’arresto del vicepresidente della regione Lombardia, aveva chiesto <<una nuova stagione di rapporti con la magistratura e una nuova classe dirigente>>. Squeri ha reagito così: <<Se non siamo ancora garantisti io lascio>>. Sulla stessa linea altri esponenti di FI come Lara Comi, Sante Zuffada, Daniela Santanchè. 

Partendo dalla vicenda Mantovani, sul Tempo Andrea Camaiora (esperto di litigation pr) riflette: “E’ un caso che solleva la domanda sul modo in cui nel Paese vengono affrontate le vicende giudiziarie. L’autorizzazione del gip è giunta un anno dopo la richiesta del provvedimento da parte del pm. Nel frattempo sono entrate in vigore le nuove misure sulla custodia cautelare dove il carcere diviene una extrema ratio”. E ancora: “Mantovani è stato arrestato all’alba a casa sua e fuori c’erano già cronisti e fotografi. significa che erano informati addirittura dalla sera prima. Tutto normale? No”. Sempre sul quotidiano romano, Roberto Giachetti, vicepresidente della Camera spiega perchè è incoerente accusare Maroni sulle presunte tangenti: “Non si può essere garantisti con Marino e  chiedere la sfiducia del governatore lombardo”. 

 

Sul Mattino panoramica su Ncd. “Quagliariello, lo seguono in quattro senatori. Schifani blocca gli altri ribelli. Con Fitto e Tosi si arriva a 8 seggi. Contatti con Mauro e Caridi per centrare la soglia dei dieci che garantisce il gruppo autonomo”.

Su Repubblica, l’atlante politico di Ilvo Diamanti: “Renzi, leader senza partito: lui sale ma il Pd scende. M5S ancora in crescita, FI controsorpassa la Lega. Renzi prosegue la sua marcia. Tra una riforma e l’altra, senza sosta e senza quiete. Quasi un corpo a corpo. Con le opposizioni e con la maggioranza – peraltro, a geometria variabile. Mentre il Pd è, a sua volta, scosso da tensioni interne. Un cammino contrastato, che lascia tracce visibili nell’opinione pubblica”.

 

Ugo Magri (La Stampa) riporta le parole del presidente Mattarella a Expo: <<Eliminare la fame si può, ma occorre un impegno corale. La Carta di Milano è quell’impegno e dovrà durare nel tempo>>. Così il presidente della Repubblica ha inaugurato il World Food Day alla presenza del segretario Onu Ban Ki-moon.

 

Economia

Sul Sole 24 Ore : “Il Pil 2015 potrebbe rivelarsi lievemente superiore allo 0,7% stimato a luglio”. Dopo anni di flessione della domanda interna i consumi privati rialzano la testa, gli investimenti in capitale produttivo gradualmente si riavviano, il lavoro cresce grazie agli sgravi contributivi e al Jobs Act. Nel Bollettino economico diffuso da Bankitalia vede rosa per il futuro: la ripresa c’è”.

 

Sul Messaggero: “Canone Rai, per gli evasori spunta multa Da 500 euro. La novità nella bozza della manovra ma nel Pd frenato. La tassa sulla tv scende fino a 100 euro”.

 

Sul Corsera intervista a Claudio Descalzi, amministratore delegato di Eni: <<Ecco il patto per il clima, così l’accordo tra dieci compagnie. Con il gas possiamo fermare il riscaldamento globale entro il limite dei 2 gradi>>.

 

Milano Finanza intervista Romano Prodi: <<Cara Ue, così non va. Il Vecchio continente per adesso si è salvato dalla catastrofe solo grazie alla Bce. Ma Draghi non ha le armi per stimolare la crescita>>.

 

 

Polemiche sui vaccini

Il giallo delle sanzioni per i medici che sconsigliano i vaccini ai pazienti. Sarebbe un’ipotesi allo studio, ma il Ministero nega. Lorenzin: <<Nessuna punizione, lavoriamo a un piano per rilanciare la tematica delle vaccinazioni in tutta l’Italia>>. Sulla Stampa intervista a Caterina Borgna – Pignatti, direttore della Clinica pediatrica dell’Università di Ferrara: <<I vaccini servono a tenere lontano le malattie già debellate>>.

Esteri

Dopo gli Usa, anche l’Italia non è più convinta di lasciare l’Afghanistan. <<Se l’impegno americano in Afghanistan prosegue penso sia giusto anche da parte nostra ci sia un impegno. Stiamo ragionando sull’ipotesi di proseguire nel nostro impegno>>. Lo ha detto nel suo discorso all’Università di Venezia, il premier Matteo Renzi. <<Avete sentito tutti cosa ha detto il presidente Obama>>. Giampaolo Cadalanu su Repubblica: “Pattuglie e istruttori, ecco i compiti dei nostri 750 soldati”.

 

In Bulgaria un afgano è stato ucciso dalle guardie di frontiera. ‘uomo era parte di un gruppo di 54 persone che tentavano di passare la frontiera dalla Turchia. Il ministro dell’Interno bulgaro ha affermato che gli agenti hanno intimato l’alt e sparato in aria: il migrante sarebbe stato raggiunto da un proiettile in ricaduta. Il racconto di Paolo Brera per Repubblica.

 

Centinaia di giovani palestinesi hanno dato fuoco con bottiglie incendiarie a parti del complesso della tomba di Giuseppe a Nablus in Cisgiordania. Le fiamme sono state poi spente. Ieri Hamas da Gaza ha proclamato una giornata di collera a Gerusalemme est e in Cisgiordania. Il commento di Luigi Accattoli sul Corsera: “La violenza insensata contro un luogo sacro anche ai musulmani”.

 

Sul Messaggero: “Craxi e Sigonella, il ricordo dei bog della Dc: decideva tutto da solo. Convegno al Senato con Arnaldo Forlani: Bettino era convinto, irremovibile. Anche con gli Stati Uniti”.

 

Nove anni dopo il Mondiale 2006 organizzato dalla Germania e vinto dall’Italia, lo scandalo Fifa raggiunge il calcio tedesco. A denunciarlo è il sito dello Spiegel. Attraverso l’uso di fondi neri, il comitato organizzatore del mondiale tedesco avrebbe comprato i 4 voti decisivi in seno al comitato esecutivo della Fifa, con la quale la Germania superò 12 a 11 il Sud Africa e si aggiudicò la realizzazione dell’edizione 2006. Ne scrive Mirko Molteni su Libero: “Non solo Volkswagen, i tedeschi hanno truccato anche i mondiali del 2006”. 

 

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