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Nave ong a Lampedusa, ma c’è il divieto di sbarco

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La nave Mare Jonio della ong Mediterranea Saving Humans, che ha soccorso in acque internazionali, a 42 miglia dalle coste libiche, 49 persone che si trovavano a bordo di un gommone in avaria che imbarcava acqua, è arrivata a Lampedusa

 

La nave si è sistemata a Sud dell'isola. Al momento, secondo la conferma arrivata all'Adnkronos da Luca Casarini, il capo missione, da lì «non si possono muovere», perché c'è il divieto di sbarco.
 

Tra le persone soccorse, 12 risultano minori. Le persone a bordo si trovavano in mare da quasi 2 giorni e, nonostante le condizioni di salute siano stabili, sono tutte molto provate, alcune con problemi di disidratazione.
 

Il ministro dell'Interno, Matteo Salvini in collegamento telefonico con Sky Tg24 ha dichiarato: «La nave non entra in porto, sarebbe un precedente pericoloso, rischieremmo di tornare ad alimentare quel business che rendeva più del traffico di droga e armi. Non sarò mai complice».

 

E ha poi ribadito «Saranno nutriti, vestiti, avranno tutti i generi di conforto ma in Italia non mettono piede. Non si e' trattato di una operazione di salvataggio, ma c'è un'organizzazione che gestisce, aiuta e supporta il traffico di esseri umani. O ci sarà l'intervento dell'autorità giudiziaria che deciderà diversamente, oppure il ministero dell'Interno, da me dipendente, che deve indicare il porto, non ne indica nessuno. Gli italiani per fessi non ci passano. Questa non e' una operazione di salvataggio».
 

Per il vicepremier Luigi di Maio a Radio anch'io, su Rai Radio 1 «Le vite umane sono la nostra priorità, ma questa ong da quel che sembra non ha rispettato le regole. La novità è che batte bandiera italiana. In queste ore sono in contatto coi ministri competenti per capire come fare rispettare le regole a questa ong. Non sarà un nuovo caso Diciotti, perché abbiamo il potere come Stato italiano di agire su questa nave battente bandiera italiana».

 

E alla domanda, se i migranti stanno male saranno fatti sbarcare? Ha risposto «Sì, per carità. Ma bisogna far rispettare le regole, una ong italiana non deve permettersi di disobbedire alla guardia costiera libica. Rispetto delle regole, salvataggio delle vite umane, e che non sia un nuovo caso Diciotti».

 

Il neo presidente del Partito democratico ed ex presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, intervenendo a "Circo Massimo" su Radio Capital, chiama in causa il ministro dei Trasporti, Danilo Toninelli: « Io chiederei anche al ministro Toninelli perchè la responsabilità il ministro dell'Inteno se la prende ma c'è un altro ministro che dovrebbe averla e fa finta di non averla»

 

Quindi, Genitloni ha sottolineato: «Da parte di Salvini io credo ci sia una piccola strategia della tensione, noi non abbiamo un'emergenza migratoria, si crea un caso per 50 persone, mettendo a rischio loro vita? La mia impressione e' che l'emergenza migranti la si voglia provocare perché porta consenso»

 

Per Mariastella Gelmini, presidente dei deputati di Forza Italia «E' iniziato puntuale come un orologio svizzero il balletto mediatico sui migranti della nave Mare Jonio. L'Italia non offra a reti unificate l'ennesimo spettacolo deprimente. Si rispettino le leggi e il buon senso».

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