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Privacy e fake news, le persone si informano meno sui social

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Secondo l’ultimo rapporto ReutersDigital News Report 2018diminuisce l’uso dei social per la fruizione delle notizie complice il nuovo regolamento sulla privacy, la diminuzione delle fake news e le limitazioni sul “linguaggio tossico”. Il rapporto, effettuato dal Reuters Institute for the Study of Journalism e dall'Università di Oxford in collaborazione con YouGov, è stato elaborato sui dati di un campione di 74mila persone di 37 paesi, tra cui l’Italia.

Secondo il report, solo il 23% degli intervistati si fida delle notizie lette sui social contro il 44% della fiducia nelle notizie in generale. Cresce l’uso di Whatsapp e di altre piattaforme alternative per la fruizione di notizie, soprattutto fra i giovani. Rasmus Kleis Nielsen, uno degli autori del rapporto ha dichiarato che «La sfida per gli editori è ora assicurare che il giornalismo sia davvero rilevante e di qualità».

Secondo la ricerca cala vistosamente il numero di persone che usano Facebook per le notizie: in Usa, per esempio, il trend segna -9% rispetto al 2017 (-20% se si considerano le fasce d’età più giovani). La decrescita del social blu è bilanciata dalle nuove piattaforme come Whatsapp, Instagram e Snapchat. La motivazione del calo è da attribuire al nuovo algoritmo di Facebook entrato in azione da pochi mesi e che prevede di privilegiare i post degli amici rispetto alle notizie.

Il quesito più frequente che gli intervistati si sono posti riguarda la veridicità delle notizie che leggono su Facebook. Infatti, in paesi dove l’utilizzo dei social si combina ad una polarizzazione politica è molto forte, come Spagna Brasile e Stati Uniti, la percentuale di persone che si domandano sulla veridicità o falsità di una notizia è superiore al 60%, con punte dell’85% nel paese sudamericano. La maggior parte degli intervistati ritiene che editori (75%) e piattaforme (71%) debbano essere i principali responsabili nell’individuare e segnalare le notizie false.

Il rapporto analizza le implicazioni e le variazioni economiche che emergono nel settore. I paesi del Nord Europa hanno segnato un aumento significativo del pagamento delle notizie online con la Norvegia che raggiunge il 30% (+4 punti rispetto al 2017). Inoltre, sta emergendo la strategia alternativa delle donazioni all’editoria che sta diventando significativa in Spagna, Usa e Regno Unito, quest'ultimo ha l'esempio del Guardian.

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