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7su7/La rassegna d’autore SPIN (6 ottobre 2017)

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Prima pagina

 

Catalogna, Madrid ferma il voto del Parlamento di Barcellona sull’indipendenza

 

Ius soli, cresce il fronte del sì

 

Davigo: «Non farò politica. Grillo? Mai incontrato»

 

La Finanza perquisisce a Parigi gli uffici di Vivendi

 

Crediti deteriorati, stop di Bankitalia alle nuove norme

 

Nobel per la Letteratura a Kazuo Ishiguro

 

 

Politica

Prosegue la campagna di Repubblica a favore dell’approvazione della legge sullo ius soli. In un retroscena, Goffredo De Marchis scrive che in Senato si starebbero per riaprire i giochi: “Spunta una lista con 157 sì, il censimento dei parlamentari pronti a varare la legge sfiora la maggioranza. Da Ala possibili 9 o 10 voti. Zanda: «Forse si può provare senza fiducia»”.

 

Sul Giornale replica il direttore Alessandro Sallusti, scagliandosi contro “l’ultima moda sinistra della politica”: lo sciopero della fame per protestare contro la mancata approvazione dello ius soli. “Più che uno sciopero vero e proprio si tratta di saltare il pasto una volta a settimana, pratica che molti nostri anziani con pensione minima fanno abitualmente non per protesta, ma per necessità”.

 

Sul Corriere della Sera intervista di Giovanni Bianconi all’ex presidente dell’Anm Piercamillo Davigo, che esclude impegni in politica, precisando: «Mai incontrato Grillo in vita mia né ho mai partecipato alla stesura di qualsivoglia emendamento che punti a estromettere Berlusconi dalla vita politica». Sulla questione prescrizione nessun passo indietro: «Per i politici ha un peso diverso».

 

Il sul voto negativo al Def in Senato spacca la sinistra. Per Nino Bertoloni Meli (Messaggero), Mdp sarebbe già vicino alla scissione: “La ferita del voto scuote il gruppo, due linee inconciliabili e c’è chi comincia a ventilare il ritorno nel Pd”.

 

 

Economia

Coro di proteste unanime contro le nuove linee guida della vigilanza unica europea per rafforzare la copertura dei crediti deteriorati delle banche: da Renzi al presidente dell’Associazione delle banche, dai sindacati a Confindustria, dai parlamentari di maggioranza a quelli di opposizione. Tutti sottolineano il rischio di un restringimento dei canali di finanziamento alle imprese. Ne parla Alessandro Barbera sulla Stampa.

 

Il tema viene ripreso da Andrea Greco su Repubblica: “Banche, con le regole Bce il credito perde 9 miliardi. E’ la cifra che dovrà essere accantonata per gli Npl nei prossimi sette anni. Confindustria: «Rischio di una ingiustificata stretta sui prestiti alle imprese»”.

 

Il contenzioso in corso tra Mediaset e Vivendi per il mancato acquisto da parte dei francesi della pay tv del Biscione si arricchisce di un nuovo capitolo. Ieri la Guardia di Finanza ha perquisito gli uffici parigini di Vivendi nell’ambito dell’inchiesta sulla tentata scalata del gruppo francese a Mediaset. Lo riporta anche Maddalena Camera sul Giornale.

 

Intanto il presidente di Tim, nonché ceo di Vivendi, Arnaud de Puyfontaine, apre sulla rete: «Disponibili a incontrare governo e autorità regolatorie». Ma l’asset non è in vendita. Secondo Antonella Olivieri (Sole 24 Ore), il governo starebbe ragionando a una separazione societaria della rete, sulla falsa riga del modello inglese.

 

 

Esteri

La Corte costituzionale spagnola ha decretato la sospensione precauzionale della sessione del parlamento catalano prevista per lunedì, durante la quale il presidente Carles Puigdemont deve intervenire sul referendum del primo ottobre e che potrebbe portare all’adozione di una dichiarazione di indipendenza. Lo racconta sulla Stampa Francesco Olivo, che parla anche di “fuga delle banche dalla Catalogna per paura della secessione”.

 

Sul Corsera intervista esclusiva di Andrea Nicastro al leader di Podemos Pablo Iglesias: «Abbiamo ancora pochi giorni per evitare il disastro e abbiamo il dovere di provarci. Con la dichiarazione unilaterale di indipendenza da parte catalana e la prevedibile durissima reazione del governo centrale potremmo vedere la Spagna trasformarsi in una Turchia dentro l’Ue. Ci risveglieremmo con un governo come quello di Erdogan, che mostra una parvenza di democrazia, ma che è di fatto autoritario e repressivo».

 

L’ex terrorista rosso Cesare Battisti, fermato mentre tentava di fuggire in Bolivia, avrebbe dichiarato di «non temere di essere estradato in Italia», perché si sente protetto da un decreto dell’ex presidente brasiliano, Luiz Inacio Lula da Silva, che gli ha concesso un visto permanente nel Paese sudamericano. Le ultime novità della vicenda sul Fatto Quotidiano, che titola “Battisti sbruffone”.

 

 

Giustizia

Potrebbe essere  Federico Cafiero De Raho, ora capo della procura di Reggio Calabria, il prossimo procuratore nazionale Antimafia. La commissione per gli incarichi direttivi del Csm lo ha proposto a larga maggioranza, con cinque voti a favore. Un solo voto è andato a al procuratore generale di Palermo Roberto Scarpinato. Una breve sul Corsera.

 

 

Nobel per la Letteratura

Lo scrittore britannico-giapponese Kazuo Ishiguro ha vinto il premio Nobel per la Letteratura 2017. «Quel che resta del giorno» tra i suoi romanzi più celebri. Tanti i commenti sulla notizia, fra tutti da segnalare quello di Mariarosa Mancuso sul Foglio: “Con Kazuo Ishiguro il Nobel per la letteratura l’ha vinto finalmente il romanzo e non la geopolitica”.

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