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7su7/La rassegna d’autore SPIN (4 settembre 2017)

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Prima pagina

 

La sfida di Kim al mondo, testata la bomba H

 

Merkel e Schulz, sfida in tv. Un duello in guanti bianchi

 

Di Maio e Salvini a Cernobbio: «Non siamo anti europei»

 

Dai tributi ai servizi: Abruzzo al top dell’efficienza

 

Pensioni di invalidità, vola la spesa

 

 

Politica

Sul Corriere della Sera doppia intervista a Luigi Di Maio e Matteo Salvini, ospiti del Forum Ambrosetti di Cernobbio. Il vicepresidente della Camera: «Dobbiamo collaborare con l’Italia che produce e innova. Creeremo leggi ad hoc per avere regole trasparenti nei rapporti con i portatori di interessi». Salvini: «Sì a dialogo senza sudditanza. Ho preso tanti appuntamenti. Mi trattavano da marziano, oggi posso dire che in molti mi hanno dato ragione». Ma di proposte neanche l’ombra.

 

Sul Messaggero, Mario Ajello sottolinea le prove di “grillismo moderato” di Di Maio, ma “la platea di imprenditori resta fredda”. Stesso concetto ripreso da Annalisa Cuzzocrea su Repubblica: “La platea degli affari li rimanda: «Idee da spot, restano inaffidabili»”.

 

Su Repubblica intervista di Mauro Favale al presidente del Pd Matteo Orfini: «Il patto con Alfano non varrà alle politiche, lì ognuno in gara per sé. In Sicilia manca il tempo, le urne sono dietro l’angolo e dobbiamo partire con la campagna elettorale». Sulla legge elettorale: «Niente coalizioni, si tratterà sulla base dei risultati».

 

Sul Corsera il retroscena di Tommaso Labate sulla situazione nel centrodestra: Berlusconi è convinto che sarà il centrodestra a vincere le prossime elezioni e che a Forza Italia toccherà l’onere di indicare il nome del premier. Un nome sul quale il leader forzista è pronto: pensa ad Antonio Tajani.

 



Economia

La ripresa è duratura, «ha anche componenti strutturali». Così il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan al Forum Ambrosetti di Cernobbio. «Non c’è la bacchetta magica, servono misure coerenti tra loro». E aggiunge che ora è il momento di riforme e investimenti. Intanto l’autunno si annuncia caldo con 166 aziende in difficoltà e 200mila posti di lavoro a rischio. Vittorio Puledda su Repubblica.

 

Altro colpo del giornale di Via Solferino a margine dell’incontro di Cernobbio, con Federico Fubini che intervista il presidente dell’Eurogruppo Jeroen Dijsselbloem, che stavolta appare meno “falco” del previsto: «E’ un bene che l’Italia stia affrontando i problemi del credito. Aveva preso tempo per un po’, altri Paesi hanno avuto crisi bancarie acute prima e dunque hanno anche agito prima. Per l’Italia non è stato così e lo sta facendo ora. L’importante è ricreare fiducia nel sistema bancario. L’Italia sta ancora gestendo i problemi delle banche e questo ritardo è legato al fatto che non ha avuto all’inizio della crisi il collasso del sistema finanziario che abbiamo vissuto noi olandesi o i britannici. Questo spiega perché il debito stia ancora salendo. Ma scenderà: vedo un’economia che migliora, banche che riprendono a fare credito. Guardo al lato positivo».

 

Per un contribuente la regione “ideale” è quella che più si avvicina all’equazione “paghi il minimo (di tasse) e ottieni il massimo (di servizi pubblici)”. In base alla quarta edizione del “Taxpayer Italia”, realizzato dal Centro Studi Sintesi per il Sole 24 Ore, nel 2017 la regione che meglio soddisfa questo mix ottimale è l’Abruzzo, seguita da Umbria e Marche. Male Lazio e Lombardia, mentre chiudono la classifica Sicilia, Calabria e Valle d’Aosta. Marco Biscella sul quotidiano di Confindustria.

 

Intanto la spesa per le pensioni di invalidità vola: negli ultimi 15 anni i costi per le indennità civili sono raddoppiati arrivando a quota 16 miliardi di euro. Ne parla Cifoni sul Messaggero.

 

 

Cronaca

Arrestato il capo della banda di stupratori di Rimini. E’ un congolese di 20 anni, richiedente asilo. Ad arrestarlo proprio una poliziotta, Francesca Capaldo, capo del Servizio centrale operativo che si occupa della violenza di genere, intervistata da Fiorenza Sarzanini sul Corriere della Sera.

 

 

Esteri

La Corea del Nord mette paura al mondo facendo esplodere una bomba a idrogeno pronta per i missili intercontinentali. Il presidente americano Donald Trump furioso dopo il test nucleare: «Nord Corea Stato canaglia, inutile discutere». Seul teme l’attacco. Cina e Russia: «Risposta adeguata». Il punto della situazione di Francesco Semprini sulla Stampa.

 

Sempre secondo l’inviato a New York del quotidiano torinese, Kim Jong-un vuole un attacco elettromagnetico per colpire gli Stati Uniti dallo spazio. L’arsenale di Pyongyang creato con scienziati russi, soldi cinesi e progetti pachistani. L’analista Hecker: sono riusciti a produrre il trizio che serve solo per la fusione nucleare.

 

Sul Corsera Paolo Valentino sottolinea che “il rischio per Usa e Cina è di cadere in quella che è stata definita la trappola di Tucidide”, l’inevitabile scontro al quale due potenze, una in crescita e l’altra affermata, sono condannate nella lotta per l’egemonia globale, proprio come Sparta e Atene. Pechino non vuole e non può abbandonare il suo protegé. Ma un grande negoziato sostenuto da un’offerta di cooperazione al regime di Kim e dall’intesa ferrea che non ci saranno rovesci di alleanze politiche potrebbe sbloccare la situazione.

 

Sul Giornale il retroscena di Gian Micalessin: “Nome in codice: decapitazione. Ecco il piano per uccidere Kim. Il ‘programma operativo 5015’ ideato da Usa e Sudcorea. Intelligence e armi per eliminare il dittatore di Pyongyang”.

 

Ieri primo e unico confronto televisivo in Germania tra la cancelliera Angela Merkel e Martin Schulz in vista del voto del 24 settembre. Secondo Tonia Mastrobuoni (Repubblica), la Merkel ha resistito agli attacchi di Schulz e mantiene il distacco dallo sfidante. Scontro sulla Turchia: la cancelliera non ha intenzione di rompere i rapporti diplomatici, mentre per Schulz è sbagliato fare accordi con Ankara e ha annunciato che bloccherà i negoziati Ue di adesione.

 

La Gran Bretagna invasa dalle scuole islamiche private. Non lo scrive Libero o Il Giornale, ma Il Fatto Quotidiano con Marco Lillo.

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